Dal 2005 il giorno 14 giugno di ogni anno si festeggia, in Italia e nel mondo, la Giornata mondiale del donatore di sangue, un'occasione per celebrare e ringraziare i milioni di donatori volontari di sangue che con il loro atto generoso, responsabile e consapevole permettono di assicurare le terapie trasfusionali a tutti i pazienti che necessitano di tali trattamenti.
La data del 14 giugno è altamente simbolica, ricorre infatti in tale giorno la nascita di Karl Landsteiner, lo scienziato che ha ricevuto il premio Nobel per aver scoperto, agli inizi del „900, il sistema AB0 dei gruppi sanguigni.
La Giornata è stata voluta e promossa dalla Federazione Internazionale della Croce Rossa e della mezzaluna Rossa, dalla Federazione internazionale delle Organizzazioni dei Donatori di Sangue e la dalla Società Internazionale di Medicina Trasfusionale, sostenute dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Ogni anno viene scelta una capitale, tra quelle candidate, come sede mondiale degli eventi celebrativi.
Lo scopo della Giornata è quello di ringraziare i donatori periodici di sangue e di sensibilizzare la cittadinanza alla donazione del sangue, soprattutto nei Paesi sottosviluppati che non hanno ancora raggiunto l'autosufficienza per sangue ed emocomponenti, sottolineando il contributo dei donatori ai sistemi sanitari nazionali e lo stretto legame esistente tra la donazione volontaria (non remunerata) e la qualità del sangue in termini di sicurezza.
Lo slogan della Giornata del 2010, che si tiene a Barcellona, è “New blood for the world”, con il chiaro intento di avvicinare al dono le nuove generazioni perché garantiscano il fabbisogno di sangue costantemente in crescita con un adeguato ricambio generazionale. Spetta infatti ai giovani la possibilità di “sostituire” la generazione di donatori di sangue in età di “pensionamento” e di “costruire” le premesse di un “nuovo mondo” che accolga e sostenga valori come: responsabilità, solidarietà, consapevolezza, conoscenza, informazione e partecipazione.

Nell'edizione italiana, gli organizzatori, col patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune di Alghero, hanno mobilitato la città con “una movida por la vida”, accedendo al tema sangue attraverso tre differenti generi (letterario, musicale, artistico) che daranno lo spunto per informarsi e partecipare anche a coloro che sono fuori dalla numerosa comunità dei donatori di sangue.
In particolare il 14 giugno, nell'ambito di un incontro istituzionale nella cornice del rinnovato Quartè Sayal di Alghero, con la presenza di personalità di spicco del mondo della medicina ed in particolare professionisti della cura delle malattie del sangue, si parlerà di talassemia in un incontro dal titolo “MALE NOSTRUM: prevenzione, cura e buone pratiche per (con)vivere con la Talassemia”.
Nel mondo i pazienti affetti da questa malattia sono circa 3 milioni; ogni anno sono 330 mila i bambini che nascono affetti da emopatie congenite: di questi il 17% è affetto da talassemia. L'Italia è uno dei paesi più colpiti: si contano 7000 malati e 3.500.000 di portatori sani, concentrati nelle zone della Sardegna e Sicilia, nelle regioni meridionali e nella zona del delta padano.
I malati di talassemia hanno bisogno di trasfusioni di sangue continue (circa ogni due settimane) e possono sopravvivere solo grazie a tutti coloro che spontaneamente e gratuitamente donano il loro sangue, in un sistema dove la donazione volontaria, non remunerata e consapevole rappresenta un presidio salva-vita in molti dei più importanti percorsi diagnostico-terapeutici.
12 giugno - SHOCK Blooded: vampiri e horror per esorcizzare la paura dell'ago
13 giugno - ROCK Blooded: arte, musica e gastronomia per far(si) buon sangue
14 giugno - POP Blooded: informazione e partecipazione sostengono la popolarità della donazione