Vorrei capire perché alcuni pediatri sono restii a somministrare Acyclovir ai bambini in caso di varicella (che sto somministrando a mia figlia di due anni su suggerimento di un pediatra diverso dal suo, ma che l'ha visitata a casa). Preciso che sono una biologa molecolare e conosco il meccanismo d'azione del farmaco, ma non sono al corrente di quali possano essere, e di che entità, gli eventuali effetti secondari. Preciso anche che di norma non somministro farmaci ai miei figli (a parte, forse, gli antipiretici) senza aver prima consultato il pediatra.

Preg. Dott.ssa, non mi stupisce la sua domanda in quanto è un argomento molto dibattuto. Attualmente nella letteratura internazionale non sono presenti linee guida uniformi e pertanto condivisibili da tutti i pediatri; di conseguenza le riporterò il pensiero del Prof. Bartolozzi considerato il massimo esponente italiano in questo campo e consulente del Forum di Pediatria On Line (N.d.R.: il Forum di Pediatria OnL ine è il più importante circuito di discussione dei Pediatri Italiani dal 1996. Migliaia di professionisti si incontrano qui tutti i giorni e si scambiano opinioni e consigli sui temi della salute infantile).

"La terapia della varicella con Acyclovir non impedisce in un buon numero di casi l'insorgenza delle complicanze neurologiche. Se si pensa alla patogenesi di questa complicanza si capisce la ragione di questo apparentemente contraddittorio comportamento: la base della maggior parte delle complicanze neurologiche, si tratti di semplice cerebellite (N.d.R.: infiammazione del cervelletto) o di vera e propria encefalite, è quella di un processo autoimmunitario, post-infettivo demielinizzante, nel quale i manicotti di cellule mononucleate perivasali rappresentano l'espressione istologica più frequente.

Tuttavia l'Acyclovir, riducendo l'entità della malattia e quindi anche il numero delle vescicole, è in grado di ridurre le complicanze infettive a carico della cute. D'altra parte, non ce lo dimentichiamo, mentre l'Acyclovir non è affatto indicato per trattare una varicella in soggetti non a rischio, trova una precisa indicazione nei soggetti a rischio (epoca neonatale e tutto il primo anno di vita, soggetti immunocompromessi, soggetti in età superiore ai 13 anni)".

Pertanto l'uso dell'Acyclovir nei soggetti a rischio è quindi sempre indicato per attenuare l'entità della malattia e per ridurre l'incidenza di complicanze, non per eliminarle completamente, almeno quelle a carico del sistema nervoso centrale. Credo che la somministrazione a sua figlia sia stata dettata da eccessivo scrupolo e non da reali necessità, tralasciando l'aspetto "costo del farmaco" che comporta comunque un costo sociale.

Nella "Guida all'uso dei farmaci per i bambini", edita pochi mesi orsono dal Ministero della Salute, viene indicata nella varicella solo terapia sintomatica (antistaminici più paracetamolo, se è presente febbre) come probabilmente prescritto dal suo pediatra di famiglia, anche se solo telefonicamente. Per quanto riguarda gli effetti secondari, esclusi i casi di ipersensibilità al farmaco l'Acyclovir deve essere usato con cautela nei soggetti con insufficienza renale.

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