Sono la mamma di una bimba di quasi sei anni a cui fu riscontrata, circa due anni fa, una forte allergia al veleno di vespa. So che esisteva un vaccino che poi però, mi hanno spiegato, è stato ritirato dal commercio in quanto pericoloso. Dunque sembra che nulla si possa fare se non correre al pronto soccorso in pochissimo tempo, nel caso di puntura. Vorrei chiedere se questo è vero, cioè non c'è proprio nulla da fare perché il corpo della bimba sia preparato o per lo meno più forte ad affrontare un'evenienza simile?

L'allergia al veleno di Imenotteri è una forma poco frequente nel bambino, proprio per ciò non vi è molta esperienza sulla terapia desensibilizzante (vaccino) in età pediatrica. Il vaccino, in questi casi, è una terapia molto delicata che va assolutamente praticata in ambiente ospedaliero. I pazienti a forte rischio sono, di solito, agricoltori ed allevatori di api.

Questo tipo di allergia è caratterizzata da un decadimento naturale, con il passare del tempo, della sensibilità, soprattutto se non si verificano punture a breve distanza, per cui il bambino che è stato punto ed ha avuto una reazione allergica importante andrà incontro ad una evoluzione benigna dell'allergia.

Sarebbe comunque preferibile avere a disposizione una preparazione di adrenalina autoiniettabile, denominata Fastjekt junior, utile in caso di reazione allergica grave. Nel caso la bambina dovesse essere punta da un imenottero (ape, vespa o calabrone) potrà essere utile somministrare subito un antistaminico ed, eventualmente, cortisone, farmaci che le consiglio di tenere sempre a disposizione e di somministrare senza attendere i sintomi di una reazione grave.

Non mi risulta che il vaccino desensibilizzante specifico contro il veleno di imenotteri non sia più in commercio ma, nel suo caso comunque, per i motivi su esposti, non sarebbe stata una terapia consigliata. Se la bambina non è più stata punta negli ultimi due anni è probabile che la sua sensibilità si sia già ridotta. Provi a ripetere l'esame RAST per imenotteri ed a confrontarlo con il precedente, in modo da verificare questa supposizione.

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