Mio figlio ha sei mesi e da alcuni giorni gli è stata diagnosticata una ipoplasia (N.d.R.: sviluppo insufficiente di un organo per mancato accrescimento) al rene sinistro ed un megauretere (N.d.R.: dilatazione abnorme dell'uretere, il canale che porta l'urina dal rene alla vescica) destro senza reflusso, probabilmente dovuto ad un impedimento nel passaggio delle urine al suo interno. Da una scintigrafia è risultato che il rene ipoplasico non ha alcuna funzionalità. Il medico mi ha detto che si dovrà ricostruire chirurgicamente l'uretere destro ed asportare il rene ipoplasico. Sono molto preoccupato per la situazione nella quale si trova mio figlio. È davvero necessario asportare il rene che non funziona? È rischioso l'intervento? Come sarà il decorso post-operatorio?

Per potere rispondere a questo quesito clinico mancano sicuramente delle informazioni importanti ed essenziali per qualsiasi decisione terapeutica.

  • Ipoplasia renale: se si tratta di una "semplice" ipoplasia, ovvero di un rene congenitamente poco sviluppato e di dimensioni ridotte, in assenza di una displasia (N.d.R.: anomalia di sviluppo) e di un reflusso vescico-ureterale, non credo che via sia una indicazione assoluta (e soprattutto "urgente") ad un intervento di asportazione (nefro-ureterectomia). È possibile seguire conservativamente l'evoluzione del rene ipoplasico e non eseguire alcun intervento chirurgico
  • Megauretere non refluente: la presenza di una dilatazione (di che entità??) dell'uretere viene definita megauretere, ma per porre una indicazione chirurgica (reimpianto ureterale +/- associato ad un modellamento riduttivo) è necessario sapere se è veramente presente una ostruzione della giunzione vescico-ureterale, se è presente una riduzione della funzionalità renale (valutata scintigraficamente) ed infine se il megauretere è clinicamente sintomatico (associato ad infezione delle vie urinarie).

Molto frequentemente (e nella maggioranza dei casi) osserviamo delle dilatazioni ureterali congenite non ostruttive e non refluenti, che non richiedono un intervento chirurgico e che spontaneamente tendono a migliorare nei primi anni di vita. È quindi estremamente importante una valutazione globale, non solo "morfologica" prima di porre una definitiva indicazione chirurgica (specialmente in un lattante di sei mesi). Quando necessario, l'intervento correttivo richiede una degenza di circa 3-4 giorni ed è estremamente ben tollerato con una convalescenza assai rapida. È necessario un piccolo catetere (che gocciola nel pannolino) per i primi giorni dopo l'intervento, che viene rimosso successivamente ambulatoriamente. Per le prime 2-3 settimane post-operatorie è indicata una profilassi antibiotica protettiva.

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