Mio nipote (8 anni) 15 giorni fa improvvisamente ebbe un attacco di febbre alta e vomito. Dalla notte iniziò a lamentarsi per il dolore al tallone. All'ospedale pensarono prima ad una puntura di zecca, poi a seguito di radiografia, dalla quale non risultava nulla, di esami del sangue, dai quali risultava un'infezione nel sangue, e della scintigrafia, hanno emesso una diagnosi di osteomielite. Ora il bambino è sotto antibiotico e ha il piede ingessato. I medici che lo seguono ci dicono che fra tre settimane si saprà se è guarito o se deve essere sottoposto ad operazione chirurgica. Non conosciamo questa malattia, vorremmo qualche informazione.

L’osteomielite è un’infezione che colpisce le ossa, causata da germi che possono raggiungere l’osso da focolai infettivi vicini (foruncoli, escoriazioni, ferite …) oppure che possono provenire da un’infezione acuta (ad esempio tutto può iniziare da una banale infezione delle alte vie respiratorie, spesso addirittura anche inapparente), con conseguente passaggio del batterio nel sangue (batteriemia) e successiva localizzazione nel tessuto osseo. L’infezione può localizzarsi in qualsiasi segmento osseo, anche se di solito è più frequente nelle ossa lunghe. Il processo infettivo può rimanere localizzata nell’osso (in questo caso si parla di osteite) o, molto frequentemente, trasmettersi anche ai tessuti vicini (cartilagini, midollo osseo, articolazioni, …): in questo caso si parla rispettivamente di osteo-condrite, osteo-mielite, osteo-artrite….

Questa malattia si può manifestare a qualsiasi età, ma è più frequente nell’età infantile ed in particolare tra gli 8 ed i 15 anni. La malattia si presenta improvvisamente con sintomi generali (febbre, vomito, compromissione dello stato generale) e sintomi locali (dolore, sia spontaneo che alla pressione, tumefazione, arrossamento ...). La diagnosi viene confermata, oltre che dai sintomi aspecifici (esami del sangue: aumento della VES…) soprattutto dalla scintigrafia, che in genere evidenzia il processo infettivo molto più precocemente di una radiografia. La terapia dell’osteomielite si basa sull’uso di antibiotici e sull’immobilizzazione, assolutamente indispensabile per evitare eventuali complicazioni.

Se con la suddetta terapia non si ottiene un netto miglioramento della sintomatologia (riduzione del dolore, febbre e soprattutto normalizzazione dei parametri ematochimici), si arriva all’intervento chirurgico che ha lo scopo di "ripulire " il focolaio infettivo, per intendersi è come nel caso di un ascesso, che se non guarisce deve essere "inciso"! Normalmente si ha una completa guarigione, senza esiti. I problemi l’osteomielite li creava in epoca pre-antibiotica, quando non erano disponibili i mezzi attuali per combattere le infezioni.

Altro su: "Osteomielite"

Disostosi cleido-cranica
La displasia cleido-cranica è una malattia caratterizzata da ipoplasia delle estremità anteriori delle clavicole e dei rami pubici.
Fontanella nel neonato
La mamma può tranquillamente lavare e toccare la testa del neonato senza timore di provocare danni alla fontanella.
La fontanella
La fontanella posteriore è di solito chiusa oltre la 6 - 8 settimana di vita. La fontanella anteriore si chiude tra il 6° e il 20° mese di vita.
Vitamina D
La vitamina D contribuisce alla calcificazione dell'osso. Il fabbisogno giornaliero da 0 a 2 anni è di 10 microgrammi (400 IU).
Rachitismo e vitamina D
Perché si danno le gocce di vitamina D dalla nascita? Servono ad evitare il rachitismo nei bambini.