All'ultimo controllo ecografico presso l'ospedale hanno notato che in un polmone del feto è presente del liquido; il feto è ben formato ed, essendo molto grosso, verrà fatto il cesareo. Una volta nato il piccolo (o la piccola) dovrà subire un piccolo intervento di drenaggio da parte del chirurgo. Abbiamo parlato con i dottori, ma vorrei sapere se possibile qualcosa di più su questa anomalia.

Per avere un quadro più chiaro della situazione che viene descritta, occorrerebbe almeno conoscere l'età gestazionale al momento del riscontro ecografico, le caratteristiche del liquido amniotico (è presente in eccesso?), la presenza o meno di patologie materne quali il diabete, l'anemia o la tossiemia gravidica.

Ad ogni modo, quando ci troviamo di fronte ad un versamento pleurico, come nel caso descritto, dobbiamo pensare di individuare i fattori in causa nell'idrope fetale, che è una condizione di edema generalizzato dei tessuti, accompagnato spesso da una raccolta di liquido in addome, nel pericardio, o nel torace (caso in esame). L'insorgenza di tale patologia è conseguenza di molteplici fattori che possono essere di origine materna o fetale, ma, a volte, non si riesce ad evidenziare alcuna causa scatenante.

Tra le cause fetali ricordiamo i disturbi ematologici, le infezioni intrauterine, fra tutte l'infezione da Parvovirus B19, che viene trasmessa dalla madre al feto, e che può non essere evidenziata in fase acuta. Tra le altre cause fetali ricordiamo i disturbi cardiovascolari, le anomalie cromosomiche, le malattie del sistema nervoso centrale.

Se, come credo, sono state ricercate ed escluse le possibili cause della raccolta di liquido pleurico, non rimane che aspettare la nascita con atteggiamento ottimistico, in quanto la prognosi per questi bambini è favorevole, soprattutto nel nostro caso, in cui la nascita si prevede in prossimità del termine di gravidanza: non c'è quindi l'aggravante di una prematurità e, da quello che ho potuto capire, l'entità del versamento non è tale da far prevedere un'insufficienza respiratoria.

Alla nascita si potrà dunque, se necessario, drenare il liquido con un catetere adeguato posizionato attraverso la parete toracica nello spazio pleurico; ma si potrebbe avere anche una risoluzione spontanea con riassorbimento del liquido stesso. Il drenaggio di cui ho parlato è un tipo di intervento non particolarmente impegnativo e consiste nel praticare una piccolissima incisione sulla cute della parete laterale del torace, attraverso cui far penetrare un catetere nello spazio pleurico. Al catetere è connessa una valvola unidirezionale che permette la fuoriuscita del liquido ivi raccolto.

In conclusione, se non vi sono evidenti segni di insufficienza respiratoria e la falda li liquido è piccola, si può avere un atteggiamento di attesa, altrimenti si ricorre alla pratica del drenaggio, come descritto che, in genere, porta a risoluzione il problema in breve tempo.