Ho una bambina di due anni e mezzo che ha appena iniziato a frequentare la scuola materna. In questi giorni ci sono stati due casi di broncopolmonite virale e ci è stato detto di fare attenzione al sintomo di tosse secca. Il che è una utopia visto che è dall'inizio dell'anno che tutti i bambini hanno tosse e raffreddore. Cosa possiamo fare per prevenire o quanto meno arginare un eventuale insorgere della malattia visto che probabilmente il contagio è già avvenuto?

Anzitutto chiariamo che la prevenzione di una malattia infettiva si può effettuare solo mediante la vaccinazione (ove esistente) o l'allontanamento del malato dal sano. Va da sè che per le comuni epidemie di infezioni virali delle vie aeree fra bambini che frequentano la scuola nessuna delle due possibilità è praticabile. Non rimane, quindi, che curare i singoli episodi, avendo sempre un occhio di riguardo verso certi fattori predisponenti (allergia, ipertrofia adenoidea, igiene nasale) suscettibili di prevenzione.

Nella situazione proposta, però, probabilmente si tratta di una epidemia particolare, dovuta a virus respiratori che colpiscono principalmente i bronchi, determinando sintomi di tipo asmatico. Si spiega quindi l'attenzione verso il sintomo "tosse secca": talvolta dietro una tossetta continua, fastidiosa, soprattutto notturna, può esserci una crisi d'asma. L'asma è una malattia che provoca dispnea espiratoria (sforzo nel buttar fuori l'aria) e che si manifesta principalmente con fischi e sibili, affanno, pallore e, appunto, tosse secca stizzosa. Una visita dal Pediatra in tutte le situazioni in cui "non è il solito catarro" chiarisce il dubbio.

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