Vorrei sottoporre alla vostra attenzione il caso di mio figlio Marco Maria di due anni e 5 mesi. Attualmente ancora non parla (dice una decina di parole) malgrado riesca a comprendere quasi tutto. Fin qui niente di preoccupante, ma la mia domanda è un'altra. Prima di tutto riassumo brevemente la storia. Marco ha cominciato a camminare tardissimo, a 19 mesi. Per accelerare lo sviluppo motorio ha effettuato 8 mesi di fisioterapia a partire dal 20mo mese. Dopodichè, da circa due mesi, ha iniziato delle sedute di psicomotricità per stimolare lo sviluppo psicomotorio. In realtà, notiamo un certo ritardo rispetto ai coetanei nel parlare e anche nel modo di porsi, anche se in alcune cose, quali il livello di comprensione e il mangiare da solo, sembra in linea con l'età. La mia domanda è questa: il ritardo nel parlare e nel camminare sono collegabili? Gli specialisti consultati ci hanno sempre detto che l'importante è osservare dei progressi, anche se piccoli ed in ritardo sulle tabelle, per cui hanno definito questo ritardo fisiologico e non patologico. Qual'è la vostra opinione?

Se i progressi ci sono, sicuramente si può parlare di ritardo fisiologico dello sviluppo, però la valutazione non può che essere diretta, con l'osservazione nel tempo del bambino.

Occorre sempre ricordare che le varie caratteristiche dello sviluppo non appaiono alla stessa età in tutti i bambini; in alcuni appaiono prima ed in altri dopo l'età media, tanto che le apposite tabelle stabiliscono i limiti di normalità delle abilità progressive, piuttosto che età definite. Se si sospettano dei problemi bisogna eseguire esami e valutazioni fino al raggiungimento di una diagnosi chiara: questo interessa comunque sia i problemi dello sviluppo che della salute in generale. Se il bambino è ritenuto sano,normale e senza problemi, questa conclusione deve basarsi su prove ed osservazioni precise.

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