La Torre di Pisa praticamente è nata pendente. Cedimento del terreno o pesantezza del monumento, fatto sta che già nel 1179-80, sei anni dopo l'inizio dei lavori, incominciò la sua lenta discesa.
Bonanno Pisano, il padre della torre, morì prima di averla terminata ed essa rimase incompiuta per molto tempo. Un secolo dopo, cercò di raddrizzarla Giovanni di Simone, l'autore del Camposanto, ma con scarsi risultati. Venne terminata a metà del Trecento da Tommaso Pisano che aggiunse la cella campanaria. Finalmente il Duomo aveva la sua torre, anche se un po' particolare, pendente com'era…
Lunghi e difficili, resi particolarmente critici nel 1995, quando si prospetta lo spettro del crollo. Poi, il miracolo: la torre smette di inclinarsi e, millimetro per millimetro, comincia a raddrizzarsi fino a 40 centimetri, secondo gli esperti, quel tanto che basta per scongiurarne la caduta. Ma a occhio nudo continua inesorabilmente a essere pendente e a richiamare i turisti di tutto il mondo. Vale la pena farla vedere anche ai vostri bambini che la troveranno buffa; e i più grandini potranno anche salirvi, ammirando Pisa e la piazza dei Miracoli dall'alto. 
La torre, da sempre simbolo di Pisa, si affaccia proprio su questa famosissima e fantastica piazza nascendo con la funzione di dare le campane al Duomo. Capolavoro del romanico pisano, con influenze bizantineggianti, la cattedrale è un maestoso edificio ricco di opere d'arte progettato e costruito nel periodo più glorioso delle Repubbliche Marinare. Di fronte a esso, è il Battistero, dedicato a San Giovanni Battista, edificio a pianta circolare con al centro la vasca battesimale. L'altare, circondato da un coro ligneo con transenne in marmo, si trova su un pavimento a pietre rosse e nere. Sulla sinistra è il famoso pulpito di Nicola Pisano. Una curiosità da far notare ai vostri bambini è l'eco a tonalità diverse che otterrete facendo rumore davanti alla vasca battesimale. Sempre nella piazza dei Miracoli, sulla sinistra della cattedrale, si eleva il monumentale Camposanto in parte affrescato: iniziato nel 1278 su una preesistente area sepolcrale, sin dalle sue origini raccoglieva molti sarcofagi per lo più di epoca romana, ma soprattutto in epoca medievale e rinascimentale furono costruite tombe terragne (se ne contano circa 600) e, tra il XVIII e il XIX secolo, numerosi monumenti funebri. Nel 1800 il Camposanto assunse il significato di luogo delle memorie pisane raccogliendo marmi lavorati ed epigrafi provenienti da enti ecclesiastici. 
Infine, se dal passato volete rapidamente tornare al presente, andate al convento di Sant'Antonio, vicino a piazza Vittorio Emanuele, la cui parete è completamente ricoperta delle figure multicolori dell'americano Keith Haring.