Durante la gravidanza non dovrebbero esserci sanguinamenti ma se accade è meglio telefonare al ginecologo perchè esistono vari tipi di perdite, di cui alcune del tutto prive di rischi, altre che possono essere un primo segno di aborto. Sarà il ginecologo a valutare l'importanza del sanguinamento e a prescrivere eventualmente degli esami (esempio un'ecografia).

Durante la gravidanza vi è un aumento significativo della circolazione sanguigna nell'utero e nella cervice interna: i vasi sanguigni superficiali si dilatano e perciò le loro pareti si assottigliano. Se la pressione su questi vasi aumenta improvvisamente, come in situazioni di tosse, raffreddore (starnuti), stitichezza (spinte per evacuare) o per aver sollevato dei pesi, la parete assottigliata dei vasi sanguigni può rompersi e verificarsi un sanguinamento.

Il sanguinamento dopo un rapporto sessuale è causato dallo sfregamento sul collo dell'utero e in genere smette abbastanza velocemente. Se dovesse durare un po' più del previsto è meglio restare a letto sdraiate: il mattino successivo potrebbe fuoriuscire ancora un po' di sangue scuro e poi dovrebbe finire tutto.

Nel corso della gravidanza può capitare ad alcune donne di avere perdite di sangue ricorrenti senza che questo comporti danni per il bambino. Naturalmente in questa situazione vanno fatti controlli ciclici, che in genere dimostrano che tutto procede regolarmente. Basta solo accettare questa situazione e non preoccuparsi.

Qualora però le perdite vaginali fossero accompagnate da dolori importanti e persistenti in entrambi i lati della parte bassa dell'addome o se fosse presente un dolore che non ha spiegazione allora va contattato subito il proprio ginecologo.

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