TITOLO: Mani di vaniglia. Nascita di una mamma in 40 settimane.

AUTRICE: Monia Scarpelli

EDITORE: Mauro Pagliai Editore 2009

Quando si diventa mamme lo si rimane per sempre, qualunque cosa accada"[…]; Così, quella sensazione che si avverte quando quel minuscolo corpicino esce dalle nostre viscere, ce la portiamo con noi fino alla fine della nostra vita, come se, uscendo, il bambino avesse fatto entrare qualcosa d'altro in noi, a ricordarci che lui è stato lì. Un po' come se potesse lsciare un'impronta, un'orma perfetta sui nostri organi imperfetti; come se fosse in grado di far spuntare un nuovo emisfero nel nostro cuore, globo già abbastanza bozzoloso e complicato, che si sviluppa però sempre più degli altri, causa e soluzione di gran parte delle  lotte interiori che ci movimenteranno la vita da allora in poi.”

Non si tratta di un manuale, di una guida per future mamme, nè di uno di quei libroni medici che mostrano foto sconcertanti e pubblicano dati statistici, clinici e impietosamente precisi e secchi. “Mani di vaniglia” parla di una mamma inesperta che si affaccia a questa nuova esperienza con una curiosità e una gioia che rendono nuova lei stessa. Giorno dopo giorno, lungo quel calendario lungo meno di un anno che vale una vita, trova dentro di se' una sensazione antica, una prontezza biologica ed emotiva che la cambiano. Così, come in una lunga, interminabile lezione, la neo mamma osserva, scruta, racconta, si confronta e soprattutto “sente”: un altro cuore che batte, sentimenti che sgorgano senza volere, aspettative, desideri, dubbi e la meraviglia di un capitolo inaspettato e sconosciuto che si apre davanti ai suoi occhi.

Come in ogni storia che rispecchi la realtà, non tutto va per il verso giusto, ma si ride e ci si ritrova nelle comiche avventure mediche della neo mamma, o rileggendo le favole della nostra infanzia e riascoltando le ninna nanne con cui ci siamo addormentati da bambini. Ci si emoziona e ci si commuove per quello che d'un tratto si avverte, come se si avesse un senso aggiuntivo rispetto ai canonici cinque che ci vengono riconosciuti; ci si stringe nei ruoli che rivestiamo già – amica, figlia, sorella, compagna – indossando una veste differente.
Ma soprattutto, ci si tuffa in un racconto fatto da racconti che lanciano un unico, sfaccettato e multicolore messaggio d'amore per la vita che verrà.