Mio figlio di otto anni ha l'abitudine di torcersi, in maniera continua e insistente, dei ciuffi di capelli fino al punto da avere formato una chiazza, di piccole dimensioni, sulla sommità del capo. Desidererei sapere quale atteggiamento adottare nei confronti del bambino, ovvero se può risultare controproducente continuare a dirgli di smettere e, inoltre, se il cuoio capelluto può risentirne in futuro.

Il comportamento di torcersi o tirarsi i capelli fino a strapparli si chiama "tricotillomania". Come primo passo necessario, consiglio una visita dermatologica per escludere una causa organica (malattia che genera prurito, ad esempio, oppure una carenza nutrizionale) del persistere del comportamento del piccolo.

Solamente esclusa qualsiasi componente organica causante o concausante, si potrebbe procedere ulteriormente ad analizzare il comportamento del bimbo. Sarebbe interessante osservare in quali occasioni il bambino tende a torcersi i ciuffi e a conoscere un po' meglio il piccolo, le sue ansie e le sue gioie. Potrebbe, molto semplicemente, trattarsi di un'abitudine simile a quella di chi si mangia le unghie nelle situazioni più svariate (di concentrazione e interesse, ma anche in situazioni di ansia, imbarazzo, disagio).

Potrebbe però trattarsi anche di movimenti compulsivi ("rituali inconsapevoli"), la cui natura sarebbe da verificare ulteriormente. Cosa dicono le insegnanti del comportamento di suo figlio? Se e in quali occasioni, a scuola, il bambino si torce i ciuffi? Il discorso va approfondito.

Qualunque sia la causa che sta alla base del comportamento di suo figlio, penso che non abbia senso continuare a dirgli di smettere.

Altro su: "Tricotillomania: gioca con i capelli e se li strappa"

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