Avete un bambino ammalato? Se ha più di sei anni non andrà più dal pediatra, ma dal medico di base. Il pediatra di famiglia? Così come lo conosciamo è destinato ad essere ridimensionato, quasi a sparire. Questo almeno è ciò che hanno in mente i direttori generali delle Regioni, che in tal senso hanno presentato una proposta che fa parte della bozza di Riordino delle cure primarie.

Ecco il passaggio incriminato: “L’assistenza della Pediatria di libera scelta non è garantita in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Numerose aree del territorio nazionale soffrono di una carenza di pediatri e le regioni sono costrette ad incrementare significativamente il numero dei minori in carico ai PLS. Vanno quindi modificate le norme convenzionali che regolano i parametri relativi agli assistiti in carico, prevedendo di assegnare ai PLS unicamente i bambini da 0 a 6 anni, prevedendo incrementi di massimale solo in questa fascia di età, e trasferire gli assistiti al compimento del settimo anno, ai MMG”.

L'ipotesi ventilata è inquietante ed ha giustamente suscitato la reazione di tutti i pediatri italiani. Dice ad esempio il Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri: “Se sarà confermata ci sembra il progetto senza attenzione verso i cittadini di chi vuole smantellare il modello della pediatria italiana come assistenza primaria per i soggetti da 0 a 14 anni, un sistema apprezzato e studiato in tutto il mondo come esempio di efficacia ed efficienza”.
E il Presidente della Società Italiana di Pediatria rincara la dose: "I medici di medicina generale, che garantiscono all'adulto un livello molto elevato di assistenza, sono meno esperti dei pediatri in materia di bambini."

E anche le famiglie non tacciono. Dice Monica sulla pagina Facebook di MAMMAePAPA': "Il rapporto che si crea con il medico di famiglia dei piccoli è un rapporto particolare, quando nasce un bambino tutti i rapporti in famiglia cambiano, ad un certo punto ci si ritrova genitori con tutte le ansie e i problemi che ne derivano, il pediatra è la prima figura di riferimento, una persona che con il tempo diventa amica, che calma le nostre ansie e le nostre preoccupazioni, che avverte i problemi all'interno della famiglia.
Ci sono troppi aspetti delicati che distinguono la figura del medico generico dei grandi dal medico dei bambini."

Insomma, una ipotesi davvero dirompente. E allora? Quale può essere la via d’uscita? Qual è il vostro punto di vista?