Da qualche tempo una voce
Perfida che non s'oblia
Rivolge all'anima mia
Una domanda feroce.

Oh come, come vorrei
Rispondere! Son due sole
Parole, due parole 
Piccolissime: chi sei?

Rispondere! Vorrei bene
Far tacere questa voce
Additando la mia croce,
numerando le mie pene;

ma quando ascolto il suono 
tristissimo al cuore mio
solo e tremante anch'io,
dico e ridico: chi sono?

(da Poesie scritte col lapis)

MARINO MORETTI poeta e scrittore romagnolo, nacque nel 1885 e morì nel 1979, cominciando a scrivere in un periodo in cui la cultura poetica italiana subiva gli influssi di D'Annunzio e di Pascoli. La vena di malinconia che percorre le sue parole lo accosta alla poesia crepuscolare, nata dal crollo dei grandi ideali e della fiducia nel valore educativo della poesia che avevano animato il Romanticismo. Tra le sue raccolte poetiche Poesie scritte col lapis, Poesie di tutti i giorni, L'ultima estate e Tre anni e un giorno. Tra i romanzi Il sole del sabato, Anna degli elefanti, La vedova Fioravanti, La camera degli sposi.
Il tema di fondo di questa lirica è la ricerca della propria identità, che, se è vero che caratterizza soprattutto l'età della adolescenza, è altrettanto vero che si presenta come un bisogno fondamentale per ogni uomo in ogni età. Sapere "chi si è" sollecita alla crescita personale, alla esplorazione dei cambiamenti che avvengono nel corso degli anni, a capire il nostro rapporto con gli altri : è un cammino a volte difficile ma sempre affascinante, perché la conoscenza della realtà e degli altri cresce solo attraverso la conoscenza di se stessi.