Come prendere le prime bugie? Mia figlia ha quattro anni e mezzo (attraversa un periodo difficile visto che io e il padre ci stiamo separando, ma non credo che l'argomento, in questo caso, abbia attinenza), ed incomincia a dire le prime bugie. Sono bugie "innocue", nel senso che magari dice di non aver rotto quella cosa, o fatto l'altra. Di solito ciò avviene quando sa che il fatto accaduto può contrariarmi, ma temo che possa verificarsi anche quando vuole ottenere qualcosa. Dire bugie è un normale processo di crescita? Come fare?

Gentile mamma, un testo che, in coda alla consulenza, non mancherò di segnalarle, così recita: "Ogni figlio cerca di coprire con l'inganno quei suoi comportamenti e sentimenti che ritiene non possano essere mostrati in famiglia. Egli, infatti, quando teme i suoi pensieri, si spaventa dei suoi desideri, ritiene inaccettabili i suoi atteggiamenti e valuta sconvenienti i suoi bisogni, li nega tutti con la bugia ed evita così ai genitori non solo di vederli, ma anche di potersene occupare. La menzogna indica allora il conflitto che il figlio vive tra il mostrare quello che sente e la paura di farlo. La bugia è quindi un segnale che rivela un'incertezza […]

Quando viene scoperta può essere colta da mamma e papà come una comunicazione che il figlio invia loro per richiamare l'attenzione dei familiari sui suoi bisogni. Il compito dei genitori, in questi frangenti, è cercare di comprendere l'inquietudine che il bambino nasconde attraverso la costruzione di un suo spazio inespugnabile" Proviamo allora, cara mamma, ad analizzare la natura di una bugia: cos'è essa in realtà?

Probabilmente una semplice scappatoia, un pertugio, una possibilità che il bambino può ricercare per uscire indenne da ipotetici "danni". Premettiamo una cosa: un bambino, e in special modo, un figlio, diventa immediatamente (fin da piccolissimo!) un ottimo conoscitore degli adulti, in particolare dei genitori: impara da subito, cioè, cosa gli piace e cosa non gli piace di loro, si esercita nel provocarne le reazioni, e capisce anche ciò che loro apprezzano o meno.

Ciò significa che sa esattamente cosa fare e come essere per contentarli oppure no. Verosimilmente, diventa presto abile nell'essere apprezzabile agli occhi di mamma e papà, oppure tutto il contrario. Su questo interviene il tipo di relazione affettiva ed educativa che genitori e figlio costruiscono insieme, ovverosia una serie di variabili come la distanza che si viene ad instaurare fra loro, i limiti e le regole che la famiglia sancisce, le capacità proprie del bambino.

E non sottovalutiamo i bambini, anche i più piccoli, che più sono tali più posseggono sconfinate potenzialità istintive e percettive per comprendere e "manipolare" il mondo circostante, fatto di cose e persone!! Secondo il mio personale parere, un bambino mente per due principali motivi: o per mantenere intatta l'immagine e i desideri che avverte da parte dei genitori, cioè per non intaccare un equilibrio relazionale, oppure, come ci dice la citazione, per difendere strenuamente qualcosa, qualsiasi cosa, che vuole tenere tutta per sé, senza ingerenze esterne.

È così che la bugia, in ultima analisi, ci si viene a profilare come in altalena fra l'affetto e l'indipendenza, fra la voglia di essere sempre come piace a mamma e papà e il desiderio di separarsi, di avere uno spazio gestito in prima persona. Ancora secondo me, queste due caratteristiche della bugia possono appartenere a due momenti diversi e distinti dell'età evolutiva: mentono, cioè, per non scontentare mamma e papà e per averne gratificazioni affettive i più piccoli, mentre nascondono per essere liberi e indipendenti i più grandi. Nel caso della sua piccola, ci troviamo nel primo "tipo" di bugie: lei esclude che la tendenza della bambina a dire qualche innocente bugia sia legato a questo momento reale in cui i genitori si stanno separando, ma io la invito con sicurezza a non sottovalutarlo.

La sua bambina, infatti, potrebbe mentire non solo perché non vuole, e non reggerebbe, la vostra disapprovazione, ma anche per non crearvi ulteriori sofferenze in relazione alle sue, pur se piccole, celate marachelle. Inoltre, le sue bugie potrebbero essere degli infantili, teneri tentativi per tenervi ancora insieme. L'unica cosa da fare è rassicurare questa piccolina e aiutarla a capire che il vostro affetto non muterà (anzi!) in questo frangente nonostante i cambiamenti organizzativi e materiali che verranno (cambiamento di casa, fatto che il papà non sarà più sempre presente in casa ecc.).

Perciò è più che mai necessario che lei e suo marito vi accordiate affinché la vostra bambina continui, sempre e comunque, a sentire il vostro amore costante e incrollabile. Mamma e papà, cioè, potranno non volersi più bene come prima, ma ameranno sempre alla stessa maniera la loro piccolina!

Le faccio 1000 auguri e le segnalo il testo che le accennavo: F.Berto-P.Scalari, I FIGLI INGANNANO, Armando Editore.