Per ridurre al minimo l’esposizione ai pollini (allergeni dispersi nell’aria) si possono prendere alcune precauzioni elementari e utilizzare misure di semplice buon senso. E’ buona norma:

  • Ridurre la permanenza all’aperto (campeggi, pic-nic) nella stagione pollinica, soprattutto nelle giornate secche e ventose o quando l’erba è stata tagliata di recente
  • Limitare le escursioni all’aperto dopo forti temporali: queste particolari condizioni meteorologiche provocano la rottura dei granuli di polline liberando una moltitudine di minuscole particelle in grado di penetrare profondamente nelle vie aeree e scatenare attacchi di asma
  • Chiudere le finestre verso sera quando la concentrazione dei pollini nell’aria è massima.
  • In auto, anche se si viaggia con i finestrini chiusi, il polline entra dal sistema di ventilazione. I filtri che trattengono il polline risultano vantaggiosi solo se si trascorre in auto molto tempo (ad esempio per lavoro), altrimenti non servono, visto che quando si esce dall’auto ci si "immerge" nuovamente nei pollini.
  • Nel programmare le ferie conviene conoscere il calendario pollinico della meta delle vacanze. In genere nelle zone marine la densità del polline è inferiore.
  • Non sottovalutare la comparsa di prurito e gonfiore alle labbra e alla bocca dopo ingestione di frutti particolari: possono infatti contenere sostanze simili a quelle del polline.

Si parla in questo caso di allergie crociate. Così, chi è allergico alla betulla potrebbe esserlo anche nei confronti della mela, della pesca e della ciliegia, chi è allergico all’ambrosia potrebbe manifestare sintomi mangiando meloni e banane. Lo stesso miele potrebbe contenere sostanze simili al polline.

Materiale tratto dal sito NasinoPulito.it