Il mio bambino di 5 mesi e mezzo ha la testa molto piatta, questo perché fin da quando è nato sta quasi sempre supino nella culla e anche se provo a metterlo su un fianco, dormendo tende a ritornare nella posizione supina. Ho provato anche a farlo stare a pancia in giù (ovviamente sorvegliato) ma in quella posizione non riesce ad addormentarsi. Quello che volevo sapere è se questo problema tenderà a scomparire una volta che crescerà e sarà in grado di stare seduto oppure se è il caso di rivolgersi ad un osteopata per provare a migliorare la situazione. In linea generale, fino a quando la forma della sua testa potrà subire dei cambiamenti? Volendo rivolgersi ad un osteopata mi consiglia di farlo subito o di aspettare e vedere se migliorerà spontaneamente?

La cosiddetta testa piatta del lattante è determinata dalla posizione in cui il piccolo viene messo a dormire durante i primi mesi di vita; dormire sempre in posizione supina, infatti, favorisce la formazione della “testa piatta”.

Questa condizione viene spesso viene definita, in maniera impropria, come plagiocefalia posturale. In realtà la plagiocefalia si caratterizza per un’asimmetria tra le due metà laterali della testa, dovuta a chiusura prematura di un lato delle suture craniche con conseguente curvatura grossolanamente asimmetrica della testa.

Nella condizione di testa piatta, inoltre, si realizza spesso una deformità più simile alla brachicefalia, condizione in cui, proprio per l’appiattimento dell’occipite, si determina una particolare uguaglianza dei due diametri del cranio (antero-posteriore e laterale).

Ad ogni modo, plagiocefalia e brachicefalia sono delle vere deformità cranio-facciali o discranie, cioè alterazioni di volume e forma del cranio che si possono ritrovare in condizioni malformative di varia natura.  Nel caso di testa piatta, invece, si tratta di anomalie, generalmente transitorie, dovute alla posizione supina mantenuta dal lattante.

In realtà, la causa non è da attribuire alla postura supina in quanto tale, ma alla posizione mantenuta dalla testolina del lattante che, restando sempre nella stessa posizione, comprime con il proprio peso le ossa molli del cranio, provocando questa "deformazione".

La testa piatta è diventata molto più frequente rispetto al passato da quando, circa 20 anni fa, l'Accademia Americana di Pediatria ha diramato delle raccomandazioni per ridurre il rischio della cosiddetta Sindrome della Morte in Culla (SIDS), consigliando di mantenere in posizione supina il lattante nei primi mesi di vita, durante il sonno. In effetti, da allora sono diminuiti i casi di Morte in Culla ma sono aumentati quelli di testa piatta.

Questa alterazione si determina precocemente, tra le prime 48 ore di vita e le successive otto settimane. Perciò è importante riconoscere il prima possibile la condizione osservando il capo del bambino dall’alto: da questa visuale è possibile notare aree più piatte, generalmente nella zona posteriore e in corrispondenza della parte che il bimbo poggia abitualmente durante il sonno.

Ma, generalmente, i genitori si accorgono di questo solo intorno ai cinque-sei mesi e si allarmano molto, pensando di dover ricorrere a qualche protesi per correggere il difetto. Fortunatamente, questa condizione migliora con la crescita, anche perché il lattante crescendo non mantiene la stessa posizione, ma si rigira da solo e spesso si “rotola” nel sonno; così il cranio torna ad avere una forma normale in maniera spontanea con il passare dei mesi.

Certamente, se viene iniziato un trattamento entro i primi due o tre mesi di vita, quando ancora le ossa sono molli e malleabili, l’appiattimento si previene o si risolve ancor prima invece di rischiare di diventare “permanente” con il naturale indurimento delle ossa craniche entro l’anno di vita.

Esistono dei cuscini anatomici ed ergonomici per una corretta posizione della nuca del neonato durante il riposo. C’è, inoltre, un sistema di trattamento con uno strumento per rimodellare il cranio (il casco per bambini) che può aiutare a correggere le anomalie del cranio.

Si tratta di uno strumento utilizzabile dai 3 ai 18 mesi di vita, meglio se usato precocemente. Deve essere indossato, in maniera quasi continuativa, per 3-4 mesi.

Tuttavia, nella maggior parte dei casi non è necessaria alcuna protesi. Una volta individuata la  condizione, ed a meno che la deformità del cranio non sia determinata da circostanze che non dipendono dalla posizione, ovvero da una veloce e troppo rapida chiusura della fontanella, vi sono varie posture raccomandate, efficaci nel risolvere il problema.

Sicuramente, è un bene far dormire il lattante a pancia in su, ma è altresì importante evitare che rimanga in questa posizione per tutto il tempo.  Occorre, infatti, modificare il posizionamento della testa del piccolo quando dorme supino o la stessa sua disposizione nel sonno, mettendo ad esempio il bambino ai lati opposti del lettino a notti alterne.

Durante la giornata, quando il bimbo è sveglio, occorre evitare la posizione supina; è meglio sistemarlo su un fianco, oppure a pancia sotto per far sì che si muova in quella posizione.

Bisogna stimolarlo con giochini ed altre forme di distrazione in  modo da indurlo a ruotare il capo da entrambe le parti evitando che sia troppo statico e fermo; questo serve anche per irrobustire la muscolatura del collo aiutandolo a reggere bene il capo.

Quando lo si porta a spasso è utile l’utilizzo del marsupio, rivolgendo il bimbo verso la strada, in modo tale che la testa sia ben sostenuta da una superficie piatta e rigida. Generalmente questi accorgimenti sono sufficienti ad evitare il formarsi della testa piatta “permanente”.