La vitamina C è un elemento fondamentale per la vita e la salute.

Dove si trova

La vitamina C, chiamata anche acido ascorbico, è idrosolubile cioè si scioglie in acqua. E’ abbondantemente presente nella frutta (arance, limoni, pompelmi, kiwi, melone, ananas, frutti di bosco) e nella verdura (pomodori, peperoni, patate, cavolfiori, broccoli). Discrete quantità di questa vitamina vengono aggiunte come additivo antiossidante ai cibi preconfezionati. La vitamina C è facilmente deperibile attraverso la cottura (fino al 100% del quantitativo totale), la conservazione a temperature particolarmente basse, l'esposizione all'aria e alla luce. In particolare il lavaggio con molta acqua di frutta e verdura porta a notevoli perdite di questa vitamina.

A che cosa serve

Le sue funzioni sono svariate:

  • azione antiossidante, cioè protegge le membrane delle cellule dell’organismo dall’azione nociva di alcune molecole chiamate radicali liberi
  • è necessaria per la produzione del collagene, una specie di colla che unisce saldamente le cellule dando origine al processo di formazione dei tessuti e degli organi (pelle, tendini, cartilagini, ossa, denti, vasi sanguigni)
  • facilita l’assorbimento del ferro e la sua utilizzazione
  • controlla la sintesi di alcuni ormoni (della tiroide e del surrene) 
  • ha una azione benefica nei confronti di altre vitamine: protegge infatti le vitamine A, E, alcune del gruppo B dall'ossidazione ed è necessaria per la conversione dell'acido folico (vitamina B9) nella sua forma attiva.

Che cosa succede se manca

Il deficit di vitamina C, responsabile dello scorbuto infantile, è attualmente molto raro: è una grave malattia caratterizzata da emorragie alla pelle, alle gengive, dolori agli arti e alterazioni ossee. Si possono verificare invece modeste carenze accompagnate da scarsi sintomi (fragilità dei capillari sanguigni, lenta cicatrizzazione delle ferite, ecc.) e dipendenti da:

  • scarsa introduzione: allattamento prolungato con latte di mucca o artificiale non arricchito da vitamina C o con latte materno di una donna che non introduca le quantità necessarie di questa vitamina; uso prevalente di alimenti contenenti scarsa vitamina C o che ne sono stati impoveriti, ad esempio perché sottoposti al calore oppure conservati per lungo tempo prima di essere consumati, come nel caso di frutta e verdura
  • aumentato fabbisogno: bambini nati prima del termine, adolescenti fumatori, stati febbrili, particolarmente durante le malattie infettive e in presenza di diarrea.

L'utilità della vitamina C per la prevenzione e il trattamento del raffreddore, dell’influenza, del mal di gola, ecc. è quanto mai controversa per quanto riguarda l’effettiva efficacia sull’incidenza, la durata e la gravità di queste malattie. È certo, invece, che l'uso protratto a dosaggi elevati di questa vitamina può causare effetti indesiderati (diarrea e anche calcoli ai reni).