Vorrei avere informazioni sull’epatite A e sulle indicazioni alla vaccinazione contro questa malattia.

L’epatite A è una malattia infettiva e contagiosa che colpisce il fegato, causata da un virus il quale viene eliminato nell’ambiente con le feci dei soggetti infetti e penetra nei soggetti sani attraverso la bocca mediante acqua non potabile, cibi contaminati crudi o poco cotti (soprattutto frutti di mare e verdure non ben lavate) oppure le mani sporche. La malattia si manifesta all’inizio come una banale influenza con febbre, malessere generale, debolezza, inappetenza, disturbi digestivi, dolori articolari, ai quali si associa un caratteristico colorito giallastro della pelle e degli occhi che i medici chiamano ittero. La durata della malattia è variabile ma sempre dell’ordine di alcune settimane. Nei lattanti e nei bambini nei primi 5-6 anni di vita, la maggior parte di queste infezioni decorre senza sintomi o con disturbi lievi, simili a quelli di una semplice influenza, e senza ittero. Al contrario, negli adolescenti e negli adulti è più alta la probabilità che la malattia decorra in forma accentuata e con complicazioni.  Nel bambino l’evoluzione è in genere favorevole, la forma fulminante rarissima e l’infezione non cronicizza.

Il vaccino contro l’epatite A è composto dal virus ucciso ed altamente purificato. Esso viene somministrato attraverso un’iniezione per via intramuscolare; il ciclo completo prevede due dosi di vaccino a distanza di 6-12 mesi una dall’altra. Già dopo 15 giorni dalla prima dose è stata riscontrata un’ottima produzione di difese dalla malattia (anticorpi) fino al 93% dei bambini vaccinati, e dopo un mese, nel 99%. Il vaccino si è dimostrato molto efficace e, una volta completato il ciclo vaccinale, lascia una protezione di durata molto lunga, che si presume possa arrivare addirittura a 20 anni. La vaccinazione contro l’epatite A è raccomandata soprattutto a chi, per diversi motivi, si reca in Paesi stranieri o in Regioni italiane nei quali esista un serio rischio di contrarre l’infezione. Nei bambini questo vaccino viene inoltre raccomandato dal pediatra qualora siano presenti particolari situazioni di salute (malattie croniche del fegato, emofilia). Se viene somministrato, senza saperlo, a soggetti che hanno la malattia in incubazione, non si deve temere alcun danno, anzi, è dimostrato che la vaccinazione è in grado di prevenire la malattia in coloro che vivono a stretto contatto con una persona ammalata (familiari) nell’80% dei casi.

Per eseguire questa vaccinazione non è necessario tenere il bambino a digiuno. La vaccinazione contro l’epatite A si deve rimandare temporaneamente quando il bambino presenta i segni di una malattia febbrile in atto. Come per qualunque altro vaccino, se ne dovrà interrompere la somministrazione nel caso si fossero verificate reazioni di ipersensibilità dopo una dose precedente. Il vaccino contro l’epatite A è ben tollerato sia dagli adulti che dai bambini. Le reazioni collaterali sono infrequenti soprattutto nei bambini. Nel punto nel quale viene effettuata l’iniezione, possono comparire dolore (circa nel 15% dei bambini e 56% degli adulti), gonfiore e arrossamento (nel 4% dei bambini). Si tratta di reazioni transitorie e, generalmente, di lieve intensità, più frequenti dopo la prima dose. Solo nello 0,5% dei vaccinati sono state segnalate reazioni più intense. Più rare sono le reazioni generali, quali: mal di testa (4% nei bambini e 14% negli adulti), malessere (7% negli adulti), spossatezza, febbre, nausea ed inappetenza (8% nei bambini) che comunque, in genere, si risolvono nell’arco di 24 ore e possono comparire entro 4 giorni dalla vaccinazione.

Questi disturbi sono ancora meno frequenti dopo la seconda dose. Come qualsiasi altra sostanza estranea all’organismo, anche questo vaccino può determinare, se pure con frequenza estremamente rara, reazioni allergiche.

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