La carne (bovina, suina, ovina e avicola) è un alimento essenziale nella dieta di un bambino.

Essa costituisce infatti la principale fonte alimentare di ferro, che è presente sotto forma “emica”, cioè legato al gruppo “eme” dell’emoglobina e perciò in grado di essere assorbito direttamente dall’intestino.
Come è noto il ferro svolge un ruolo fondamentale nell’organismo umano perché serve al trasporto dell’ossigeno nel sangue e alla sintesi di molecole fondamentali per i processi chimico-metabolici. Una sua carenza può provocare patologie e sintomi diversi come anemia, ridotto sviluppo neuro-cognitivo del bambino, stanchezza ecc.
Il ferro contenuto nella carne viene assorbito per più del 20% a differenza di quello presente nei vegetali (ad esempio negli spinaci): quest’ultimo è infatti legato ad alcune sostanze chiamate fitati, che inibiscono l'assorbimento di nutrienti e ne permettono l’assorbimento solo dell’1-2%.
È dimostrato che una carenza di ferro nell’alimentazione può essere correlata con scarsi risultati scolastici, e che bambini vegetariani, nati da madre vegetariane, se non arricchiscono la propria dieta con integratori particolari, possono andare incontro al rischio di un ridotto sviluppo cognitivo.

La carne è ricca di proteine ad alto valore biologico perché contiene tutti i 20 aminoacidi che sono i mattoni indispensabili all’organismo per costruire le proteine; in particolare è ricca degli 8 “aminoacidi essenziali”  che l’organismo umano non è in grado di produrre da solo, ma che deve necessariamente introdurre con l’alimentazione.

La carne, insieme al pesce, apporta grassi a lunga catena, gli EPA (acido eicoisapentenoico) e DHA (acido docosaesaenoico), chiamati anche acidi grassi “essenziali”, poiché non sono prodotti a sufficienza dall’organismo e devono quindi essere introdotti seguendo una dieta che contenga carne (e/o pesce). EPA e DHA rivestono un ruolo cruciale nel processo di mielinizzazione (la mielina è una sostanza che costituisce la guaina midollare delle fibre nervose e che ha funzione, oltre che protettiva, isolante nei riguardi della conduzione dello stimolo nervoso delle cellule nervose) favorendo lo sviluppo cerebrale del bambino.

La carne è ricca di sali minerali indispensabili, sotto forma “organica” e quindi più facilmente assimilabili, come lo zinco, il rame, il potassio, il fosforo e il selenio.

Contiene diversi tipi di vitamine come la vitamina E, che ha un’azione antiossidante e le vitamine del gruppo B (B1, B2, B6, B 12). In particolare, è molto importante l’apporto della vitamina B12 che aiuta a mantenere sane le cellule nervose ed i globuli rossi ed è necessaria per sintetizzare il DNA, il materiale genetico presente in tutte le cellule. Va sottolineato che la vitamina B12 è scarsamente rappresentata nelle diete vegetariane e vegane che, in caso di gravidanza (quando i fabbisogni sono aumentati), tali diete sono sconsigliate per evitare il rischio di danni neurologici irreversibili al nascituro.

La carne rappresenta una preziosa fonte di nucleotidi, metionina e arginina, sostanze che favoriscono il metabolismo energetico sostenendo l’attività del sistema immunitario, quindi potenziando le difese contro le malattie infettive.

In conclusione, la carne suina, bovina, ovina, avicola, all’interno di una dieta varia ed equilibrata, è un alimento importante per le sue caratteristiche nutritive, rivelandosi fondamentale nella fase di crescita del bambino.