Che cos’è lo Pneumococco?

Lo pneumococco (Streptococcus pneumoniae) è un batterio molto diffuso in natura, alla cui “famiglia” appartengono 90 componenti (sierotipi), tutti con lo stesso cognome (Streptococcus pneumonite), ma con nomi diversi (contraddistinti da un numero da 1 a 90).

Questo batterio, molto spesso, è presente nel naso e nella gola di “portatori sani”, cioè soggetti che tengono con se il germe ma non presentano alcun sintomo della malattia da lui stesso causata. Non è noto il periodo esatto della trasmissione dello pneumococco, ma si ipotizza che la via principale di trasmissione sia da persona a persona, attraverso il contatto diretto o con le goccioline di saliva dei “portatori sani” (esempio: starnuti e tosse).

Tra gli attuali 90 sierotipi di pneumococco solo alcuni sono in grado di provocare gravi malattie nell’uomo come meningite batterica (infiammazione della membrana cerebrale esterna), polmoniti o infezioni diffuse a tutto l’organismo (sepsi). Generalmente lo pneumococco colpisce particolarmente i piccoli, gli anziani, gli individui cui è stata asportata la milza o che soffrono di insufficienza splenica o gli individui scarse difese immunitarie. I sierotipi di pneumococco che causano queste gravi infezioni possono essere differenti a seconda delle diverse aree geografiche ed inoltre, possono subire anche delle modifiche nel tempo.

Che cos’è il vaccino contro lo Pneumococco?

Attualmente esistono due tipi di vaccini contro lo pneumococco, entrambi composti solo da parti del microrganismo, e definiti multivalenti in quanto proteggono da più sierotipi di pneumococco:

  • Vaccino coniugato, con 7 sierotipi antigenici, che ha una ottima efficacia nei confronti del 70-80% dei pneumococchi che causano malattia invasiva. E’ il vaccino da utilizzare per i bambini più piccoli (da 2 mesi a 5 anni di età). Questo vaccino anche se metaforicamente ha un “ombrello” più piccolo (7 sierotipi), riesce a dare una protezione immunologica che dura per molti anni.
  • Vaccino polisaccaridico, con 23 sierotipi antigenici, che ha una buona efficacia nei confronti del 90% dei pneumococchi che causano malattia invasiva. E’ il vaccino che attualmente dovrebbe essere utilizzato per vaccinare i bambini grandi e negli adulti. Questo vaccino anche se metaforicamente ha un “ombrello” più grande (23 sierotipi), riesce a dare una protezione immunologica che dura per meno anni, per cui le persone ad alto rischio di sviluppare la malattia devono fare una dose di richiamo ogni tre-cinque anni.

Come e quando si somministra il vaccino contro lo Pneumococco?

Il vaccino anti-pneumococcico coniugato (7-valente) si somministra per via intramuscolare; il numero di dosi necessarie varia in base all’età di inizio del ciclo vaccinale; mentre il vaccino antipneumococcico polisaccaridico (23-valente) si somministra per via sottocutanea o intramuscolare ed è sufficiente una singola dose, che ha bisogno di richiami nel tempo.

Il vaccino anti-pneumococcico coniugato (7-valente), è stato registrato in Italia nel 2001. Una Circolare del Ministero della Salute n. 11 del 19-11-2001, raccomanda l’offerta gratuita del vaccino ai soggetti di età inferiore a 5 anni, classificati ad alto rischio di contrarre patologia invasiva da Pneumococco (anemia falciforme, talassemia, asplenia funzionale, broncopneumopatie croniche, immunodepressione, diabete mellito, insufficienza renale e sindrome nefrosica, infezione da HIV, immunodeficenze congenite, malattie cardiovascolari croniche, perdita di liquor cefalo-rachidiano, portatori di impianto cocleare).

A queste categorie a rischio per “patologie”, valide su tutto il territorio nazionale, si possono avere anche delle integrazioni con categorie a rischio “socioeconomico” in base alla potestà normativa delle singole Regioni con uno specifico Piano Regionale delle vaccinazioni (minori di 5 anni appartenenti a nuclei familiari di 6 o più persone, minori di 5 anni a carico di famiglie a cui è stato riconosciuto dai Comuni il Reddito di Cittadinanza, minori di 5 anni ospitati in strutture di accoglienza residenziale e/o semiresidenziale, minori di 5 anni figli di stranieri temporaneamente presenti sul territorio nazionale, anche se irregolari).

Quando si può vaccinare un bambino contro lo Pneumococco?

Si può vaccinare anche il bambino con infezione delle vie aeree superiori (esempio: raffreddore, tosse), oppure con storia clinica di precedente infezione da Pneumococco. Il vaccino antipneumococcico polisaccaridico (23-valente) può essere somministrato se precedentemente è stata effettuata una vaccinazione antipneumococcica con vaccino coniugato (7-valente).

Quando si deve rimandare la vaccinazione contro lo Pneumococco?

La vaccinazione si deve temporaneamente rimandare, quando il bambino presenta una malattia acuta con febbre o disturbi generali giudicati clinicamente importanti. Nel caso in cui il bambino presenta un’allergia al lattice (gomma), bisogna sempre avvertire il medico vaccinatore, che può disporre, eventualmente, la vaccinazione in ambiente ospedaliero. Il motivo di tale decisione nasce dal fatto che, esistendo prodotti contenenti questa sostanza nel tappo del flaconcino del vaccino e nella stessa siringa, anche se molto raramente, si possono avere delle reazioni allergiche dopo la vaccinazione, che vengono meglio gestite in un ambiente ospedaliero.

Quando non si deve vaccinare contro lo Pneumococco?

Il vaccino non deve essere effettuato in soggetti con: reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose e reazione allergica grave (anafilassi) a un componente del vaccino. Questo vaccino non deve essere somministrato a lattanti o bambini affetti da trombocitopenia o da qualsiasi disordine della coagulazione che possa rappresentare controindicazione per l’iniezione intramuscolare, a meno che il potenziale beneficio superi, in modo evidente, il rischio della somministrazione.

Il vaccino antipneumococcico polisaccaridico (23-valente) non deve somministrato a bambini con età inferiore ai due anni in quanto è da ritenersi non efficace, a causa del fatto che le particelle di pneumococco con cui è composto, da sole (non “coniugate”) non sono capaci di stimolare difese dei bambini più piccoli.

Cosa fare in caso di eventuali reazioni al vaccino contro lo Pneumococco?

Di solito, dopo vaccinazione antipneumococcica, sia con il vaccino coniugato (7-valente) e sia con il vaccino polisaccaridico (23-valente), non si hanno particolari reazioni, ma è possibile che entro le 48 ore dalla stessa vaccinazione, il bambino possa presentare una reazione irritativa passeggera nel punto dove è stata effettuata la puntura. Questa reazione si manifesta con dolore, rossore, gonfiore o indurimento nella sede della somministrazione. Con il vaccino polisaccaridico (23-valente) queste reazioni si presentano nel 30-50% dei casi e si risolvono in meno di 48 ore; raramente può comparire una lieve irritabilità, sonnolenza e febbre, che per lo più non supera i 38°C e si cura con l’utilizzo di un qualsiasi antipiretico.

Nel caso in cui questi sintomi si dovessero protrarre per più di due giorni si consiglia di consultare il medico al fine di verificare se questi possano essere attribuibili ad altra causa; inoltre in caso di una reazione importante o insolita, previo consulto medico, si deve provvedere ad effettuare la dovuta segnalazione di “evento avverso”.

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Vaccino anti-pneumococco Prevenar 13
E' corretto completare il ciclo di vaccinazione anti-pneumococco con Prevenar 13 perchè offre maggiore protezione ai bambini.