Il naso, un bene prezioso soprattutto per i piccoli.

Il naso è un organo fondamentale per  la respirazione e permette di godere dei profumi che ci circondano, per questo merita ogni giorno massima cura, specialmente nei primi anni di vita.

vie aeree - alte e basse vie respiratorieI bambini infatti imparano a respirare prima col naso che con la bocca e attraverso l’olfatto “esplorano” il mondo. Purtroppo le loro fisiologiche difese sono meno formate e può accadere, soprattutto nella stagione fredda, che sostanze e microrganismi dannosi alterino i naturali equilibri.

Il ruolo della mucosa nasale.

La prima difesa del naso, e di tutto l’apparato respiratorio, è rappresentata dalla mucosa che ricopre internamente le cavità nasali, svolgendo due importantissime funzioni:

  • filtra polvere, agenti inquinanti, allergeni, virus e batteri;
  • riscalda e umidifica l’aria inspirata permettendole di raggiungere le basse vie aeree con la giusta temperatura.

Se il naso non è in salute, cominciano “i guai”.

Quando virus e batteri superano la “barriera” della mucosa nasale, si possono scatenare infiammazioni o infezioni che spesso si diffondono a tonsille, orecchio o bronchi.

RAFFREDDORE
Il cosiddetto raffreddore, nome che risale a quando si credeva fosse solo il freddo a causare il disturbo, è una infezione virale che colpisce prevalentemente il naso e determina una abbondante secrezione acquosa e poi mucosa. Questa impedisce al bambino di riposare bene e causa difficoltà di alimentazione al lattante, perché deve utilizzare la bocca sia per mangiare che per respirare e va spesso in apnea.

RINO-FARINGITE
Qualcosa di più del raffreddore: l'infiammazione si estende alle prime vie aeree, coinvolgendo sia il naso (rinite, con naso chiuso e respirazione difficoltosa) che la gola (faringite, con mal di gola e dolore a inghiottire) e spesso anche la zona delle corde vocali (laringite, con abbassamento di voce). Non manca quasi mai la tosse e spesso è presente anche la febbre.

SINUSITE
E' una infiammazione "specializzata", che coinvolge i seni paranasali, cioè i buchi che tutti abbiamo nelle ossa della faccia (zigomi, fronte, orbite). E' caratterizzata da ristagno di muco nel naso, che finisce con l'infettarsi e diventare terreno di crescita per altri batteri. Si manifesta con secrezione giallo-verdastra dal naso che dura oltre dieci giorni e tosse grassa soprattutto al risveglio e al momento di coricarsi.

MAL D’ORECCHIO
Il muco in eccesso può ostruire il canale che collega l’orecchio alla gola. Qualche volta ciò semplicemente causa un intasamento dell'orecchio con catarro, che si chiama "otite catarrale o effusiva"; altre volte, i batteri penetrano nell’orecchio causando infiammazione, dolore intenso e febbre ("otite media acuta").

Il lavaggio nasale, una buona abitudine quotidiana.

I bambini fino ai due anni non riescono a soffiarsi il naso da soli e comunque fino ai sei-sette non sono in grado di farlo nel modo corretto. Un’accurata igiene del nasino è un gesto importante per il benessere del respiro dei più piccoli, specialmente dei lattanti.

mamma con bimbo che dormePuò essere effettuata tutti i giorni e anche più volte al giorno, a maggior ragione se il nasino gocciola abbondantemente e il bambino si lamenta o piange.

Inoltre, affinchè la mucosa nasale svolga la sua funzione in modo corretto, è importante che sia naturalmente idratata.

Consigli di salute per il respiro del bambino.

  • Mantenere tutti gli ambienti della casa ben puliti, per impedire l’accumulo di polvere e allergeni.
  • Mettere un cuscino sotto il materasso, nella parte della testa, per ridurre le difficoltà respiratorie.
  • Quando il lattante ha il naso ostruito, tenergli la testa ben sollevata durante la poppata.
  • Trasformare il momento del lavaggio nasale in un gioco, rilassando e rassicurando il bambino.
  • A partire dai sei-sette anni di età, insegnare al bambino a soffiarsi da solo il naso, una narice per volta, e a starnutire o tossire con una mano davanti alla bocca.
  • Se i genitori hanno il raffreddore, devono lavarsi spesso le mani per limitare il contagio e non scambiare fazzoletti col bambino.