Mio figlio di quasi cinque anni è fortemente allergico alle punture di zanzara. Un pizzico sulla guancia, ad esempio, gli provoca un gonfiore vistoso e diffuso fino alla palpebra e una vescicola che poi scoppia e suppura fino a seccarsi. Il tutto dura 4-5 giorni e provoca notevoli inconvenienti. A parte le ovvie precauzioni per prevenire le punture, mi hanno detto che non è possibile tentare una cura di desensibilizzazione. La mia domanda è: potrà questa allergia attenuarsi con la crescita e, inoltre, come comportarsi nel caso fosse punto da un'ape o da una vespa? È da temersi necessariamente una reazione molto forte?
L'allergia alle punture di zanzare è determinata da un'ipersensibilità alla saliva, con la quale gli insetti lubrificano il loro apparato di suzione. Tale anomalia è fastidiosa, ma non pericolosa.
Dura alcuni anni, dopodiché tende a ridursi in intensità, verificandosi una desensibilizzazione naturale causata dalle stesse punture ripetute nel tempo. Non vi è alcun pericolo di reattività crociata con il veleno degli imenotteri (api, vespe ecc.).
La terapia è caratterizzata dall'uso di repellenti per evitare le punture e dagli antiistaminici per ridurre sintomi fastidiosi, quali il prurito e l'edema sottocutaneo.
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