La tosse è un meccanismo naturale attraverso il quale l’organismo libera le vie respiratorie da materiale irritante come germi, sostanze inquinanti presenti nell’ambiente (quali il fumo della sigaretta o lo smog) o un corpo estraneo.
Tali sostante irritanti vengono inglobate nel muco che tappezza le pareti delle vie aeree e che si comporta come una “carta moschicida”: il catarro così formatosi viene poi espulso violentemente attraverso i colpi di tosse.
La tosse, di conseguenza, non è una malattia, come molte mamme temono, ma un meccanismo fisiologico di difesa che compare ogni volta che qualcosa irrita la gola o i bronchi.

Quanti tipi di tosse esistono?

La tosse viene classificata secondo tre caratteristiche di durata:

  • acuta, di solito della durata di pochi giorni, con una durata massima di tre settimane
  • subacuta, quando persiste per più di tre settimane ma meno di due mesi
  • cronica, di durata superiore ai due mesi
  • In genere, tuttavia, si parla indifferentemente di tosse cronica o persistente per tutte quelle forme che si protraggono per più di tre settimane.
  • Un’altra modalità di classificazione della tosse è secondo la sua tonalità. Si distinguono, in questo modo,
  • la tosse secca, tipica delle infezioni a carico delle prime vie aeree (naso e faringe)
  • la tosse grassa, che rappresenta la fisiologica evoluzione della tosse secca per effetto della produzione di catarro da parte della mucosa infiammata delle vie respiratorie
  • la tosse metallica o abbaiante, come si verifica nelle laringiti
  • la tosse ad accessi che si succedono uno dietro l’altro, seguiti poi da un urlo inspiratorio come nella pertosse

Tratteremo ora delle forme più frequenti di tosse acuta e cronica nel bambino tralasciando le patologie più rare e, spesso, di natura specialistica.

La tosse acuta

E’ la tosse tipica del bambino piccolo, quello che va all’asilo nido o alla scuola materna. E’ spesso associata a un raffreddore ed è più frequente prima del riposo notturno e al mattino, al risveglio. Ciò accade perché il muco, nella posizione sdraiata del sonno, scola dalle fosse nasali fino ad arrivare in gola e provoca una tosse riflessa, di tipo meccanico-irritativo.

Spesso la tosse si caratterizza per accessi improvvisi, intensi e piuttosto fastidiosi perché l’infiammazione delle vie respiratorie provoca un’ipereccitabilità dei recettori della tosse.

Di solito la tosse acuta raggiunge il culmine nell’arco di due-tre giorni dal suo esordio e, dopo magari alcune notti disturbate per i frequenti risvegli e, qualche volta, anche per il vomito catarrale, si risolve nel giro di 6-7 giorni con la guarigione del raffreddore.

Molto più raramente la tosse acuta può essere un sintomo di un’infezione dei polmoni (bronchite o polmonite); ma, in questo caso, la tosse si accompagna quasi sempre a febbre e difficoltà respiratorie con affanno e scadimento delle condizioni generali.

La tosse cronica

E’ una tosse che persiste più di tre settimane e anche questa interessa spesso il bambino che frequenta l’asilo nido o la scuola materna. Questi pazienti, con l’ingresso in comunità, hanno di frequente ricorrenti episodi di infezione a carico delle prime vie respiratorie, quasi sempre di origine virale, che si manifestano con raffreddore e tosse.

Il ripetersi ravvicinato delle infiammazioni può impedirne la risoluzione completa e quindi facilitarne il persistere e il recidivare, instaurando così un circolo vizioso che spiega come questi bambini abbiano sempre la tosse.

Anche una sinusite cronica può manifestarsi con una tosse persistente: lo scolo mucopurulento che dal naso finisce in gola è uno stimolo continuo a tossire, come nel raffreddore comune. Ma in questo caso è la mancata risoluzione spontanea della tosse e la persistente fuoriuscita di materiale denso e verdastro dal naso, spesso accompagnata ad alito con un cattivo odore, che permette di fare la diagnosi.

Una causa frequente di tosse cronica è l’asma, una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree, che si associa ad iperreattività bronchiale (cioè un’eccessiva suscettibilità delle mucose delle vie respiratorie a vari agenti irritativi). In questi casi la tosse è tipicamente secca e non produttiva, spesso accentuata dallo sforzo fisico, dall’inalazione di aria fredda e dall’esposizione agli allergeni (pollini, polvere della casa ecc.).