Quali sono i rischi per un neonato se qualcuno fuma in casa?

Esistono innumerevoli studi sulla relazione esistente tra il consumo di sigarette da parte dei genitori o di conviventi, e le malattie delle basse vie respiratorie (bronchite, polmonite, bronchiolite) nel bambino nel primo anno di vita, ma anche nell’età successive. Il rischio di malattia respiratoria è decisamente più alto se vi è in famiglia un forte fumatore (che fumi un pacchetto o più di sigarette al giorno) e se il bambino rimane a lungo a casa. La relazione è evidente sia per le malattie caratterizzate da broncospasmo (come l’asma) sia per le altre. Inoltre, quando la madre è forte fumatrice, l’età di esordio della prima malattia respiratoria del bebè risulta mediamente più precoce. I bambini esposti al fumo di sigaretta in casa hanno anche un rischio aumentato di otiti ed una aumentata incidenza di sintomi respiratori quali tosse, catarro, sibili ecc..

E’ stato inoltre dimostrato che l’esposizione continua di un bambino ad una madre fumatrice è capace di ridurre la crescita della funzionalità respiratoria di circa il 10%. Infine, se da una parte l’esposizione involontaria al fumo di tabacco non è stata stabilita con sicurezza come causa di asma, vi sono prove rilevanti che il fumo involontario peggiora le condizioni respiratorie degli individui asmatici. Si tratta di dati inequivocabili che dovrebbero fornire un elemento in più per indurre i genitori o altri conviventi ad evitare le sigarette: il danno che deriva dal fumo non interessa solo l’albero respiratorio di colui che fuma ma anche quello del bambino che gli vive accanto e che diventa, suo malgrado, un fumatore ante litteram.

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