Come accorgersi se un bambino di età inferiore ad un anno ha mal d'orecchio?

Un bambino può andare incontro a svariati disturbi inerenti l'orecchio: otalgia e/o otite media. Questi disturbi possono essere presenti in tutte le età ma in particolar modo nei primi anni di vita.

L'otalgia si manifesta con dolore è provoca pianto, difficoltà ad alimentarsi, irrequietezza specie nel primo anno di vita. Se si associano altri sintomi come la febbre (misurata esterna nell'incavo ascellare superiore ai 37.5) e/o rinite potremo trovarci di fronte a un quadro di otite media acuta.

Per comprendere meglio questi disturbi sono necessari alcuni concetti di anatomia.

immagine orecchio tonsille timpano adenoidi

La "tuba di Eustachio" (in rosso nella figura) è l’elemento cardine del sistema orecchio/naso.  Essa è un canale che mette in comunicazione la cassa del timpano con il naso.

Possiede due funzioni principali: permettere all'aria di entrare nell'orecchio medio equilibrando la pressione ai due lati della membrana timpanica e permettere al muco, normalmente prodotto, di uscire dall'orecchio attraverso il naso.

Quando esiste una situazione di infiammazione del naso, il muco intasa la tuba ed essa non può più svolgere le sue funzioni: l'aria non entra più nella cavità timpanica, il catarro non esce più, ristagna, il timpano non può più vibrare bene (ipoacusia) e, se il catarro aumenta premendo sulla sua faccia posteriore, c'è il dolore, cioè l'otalgia.

Se poi la situazione perdura e/o il catarro si infetta (virus e germi) si arriva all'otite, con febbre e possibile perforazione del timpano.

Nel neonato e poi nel bimbo della prima infanzia, i raffreddori sono all'ordine del giorno, la tuba è molto stretta e tortuosa  (rispetto all’adulto) e il suo sbocco è spesso semi ostruito dalle adenoidi (in giallo nella figura).

Ecco spiegate le ragioni delle otiti recidivanti nel bimbo piccolo! Un bambino che è sempre raffreddato tenderà ad avere le adenoidi grosse, specie se è allergico, e prima o poi manifesterà un'otite.

Da quanto detto consegue che la terapia preventiva dell'otalgia e/o otite è quella di tenere libere il più possibile le prime vie aeree. La pulizia del naso con soluzione fisiologica è fondamentale (lavaggio nasale).

Cos’è il lavaggio nasale

ll lavaggio nasale consiste nell’introduzione di liquido nel naso in modo da ripulire le fosse nasali dalle secrezioni. Questo è possibile con semplici fialette monodose contenti soluzione fisiologica o prodotti con beccuccio a getto nebulizzato contenenti soluzioni di acqua di mare.

Se si dispone di un flacone grande di soluzione fisiologica questo può essere aspirata con una siringa da 5 ml. Ovviamente è necessario prestare attenzione ad evitare la contaminazione, per tale motivo le soluzioni monodose sono più pratiche. Attraverso un getto nebulizzato è possibile effettuare un lavaggio delle fosse nasali.

La soluzione passa infatti da una narice all’altra permettendo l’espulsione del muco. Il getto nebulizzato può essere usato anche per l’igiene quotidiana del naso nei neonati prima di ogni poppata. Inoltre quando il naso è particolarmente intasato o se il bimbo è molto piccolo possono essere utili gli aspiratori.

Come effettuare il lavaggio nasale

Distendete il bambino sulla schiena su una superficie stabile e rigida (in genere sul fasciatolo). Inclinare la testa del bambino da un lato, introducendo delicatamente il beccuccio nella narice superiore. Premere l’erogatore vaporizzando per 2 o 3 secondi (o schiacciare con forza il contenitore della soluzione fisiologica in modo che ne esca circa metà).

La soluzione dovrebbe uscire dall’altra narice insieme al muco. Ripetere l’operazione con l’altra narice, girando la testa del bambino dall’altra parte.

Prendere subito in braccio il bambino in posizione verticale sia per permettere al muco di fuoriuscire del tutto, sia per consolare il piccolo che nel frattempo avrà dato il meglio di sé in urla e pianti! Pulire il nasino con un fazzoletto.

Dopo ogni utilizzo, risciacquare l’erogatore con acqua calda. Non vaporizzare quando il bambino ha la testa indietro per evitare che la soluzione gli vada di traverso. Qualora il bimbo ingoi un po’ di soluzione, non disperate, in fondo è solo acqua!

E’ importante insegnare al bambino dopo i tre/quattro anni a soffiare il naso in modo corretto per liberare dal muco le prime vie aeree (prima una narice e poi l’altra) Un blando decongestionante, un mucolitico per tentare di far uscire dalla tuba il catarro ammorbidendolo e, nei casi dove si sospetta un allergia, un antistaminico sono presidi terapeutici che possono aiutare e/o contrastare i disturbi.

Naturalmente al primo apparire del dolore è necessario contattare il pediatra, che in relazione all’età e ai sintomi potrà valutare la situazione nel modo opportuno.

Comunque per l’otalgia associata o meno a febbre la somministrazione di paracetamolo è sempre ottimale: mettere gocce antidolorifiche nel condotto uditivo esterno non è consigliabile in quanto impediscono od ostacolano la visione della membrana timpanica con l’otoscopio.

Non bisogna dimenticare che a volte già nelle prime fasi, quando c'è solo catarro e non è presente infezione, il timpano può comunque perforarsi. Il timpano può sopportare due perforazioni l'anno senza grosse conseguenze, mentre la presenza cronica di catarro nella cassa timpanica può portare alla riduzione dell’udito (ipoacusia).

Quando l'otite recidiva frequentemente, bisogna sospettare una ipertrofia delle adenoidi, una allergia e/o una sinusite, e praticare gli accertamenti necessari. In questi casi si può praticare una terapia eziologica e risolvere definitivamente il problema.

Purtroppo a volte non si trova la causa precisa: il bimbo non è allergico, non ha ipertrofia evidente delle adenoidi nè sinusite ma continua a manifestare infezioni del timpano. Perciò in questi casi bisogna aspettare che il bimbo cresca e cambi l'assetto immunitario e la forma della tuba!

La consulenza otorinolaringoiatria concordata con il pediatra è poi fondamentale nella gestione dei casi complessi. Utile invece è vaccinare il piccolo verso l'haemophilus influenzae e lo pneumococco, germi spesso responsabili dell’otite media acuta.

Regole facili da ricordare

  • Alla base della maggioranza delle otiti del bambino c'è un raffreddore: curatelo!
  • Se le otiti recidivano, cercare una allergia o una ipertrofia delle adenoidi / sinusite.
  • Se il piccolo manifesta otalgia somministrare paracetamolo, pulizia del naso con la fisiologica: le gocce vanno nel naso e non nell'orecchio!
  • Telefonare al pediatra per valutare la situazione  ed eventualmente far controllare il timpano.

 

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