Nell'asilo nido/materna di mio figlio di recente hanno cominciato ad utilizzare acqua di rubinetto ai pasti, in sostituzione della minerale. Dall'analisi dell'acquedotto risulta però che nel nostro comune l'acqua pur essendo potabile, è molto dura (34°F) e contiene una quantità non trascurabile di nitrati (34.07 mg/l).  Le maestre sostengono che l'acqua minerale è comunque meno controllata e soggetta a contaminazioni e che in questo modo si ha un comportamento ecologicamente più compatibile, tuttavia la cancerogenicità dei nitrati è indubbia e nelle acque minerali destinate all'infanzia mi sembra che il valore limite sia pari a 10 mg/l.

I nitrati presenti nelle acque sono principalmente imputabili all'azione dei fertilizzanti azotati usati in agricoltura che percolano nel terreno attraverso l'azione della pioggia e raggiungono le falde acquifere.

La normativa italiana fissa per le acque potabili una Concentrazione Massima Ammissibile per i nitrati di 50 mg/l. I limiti di legge sono calcolati  solo su individui adulti e non su bambini: per l’infanzia il limite consigliato è inferiore 10 mg/l.

La tossicità del nitrato per l’uomo deriva dalla sua riduzione a nitrito. Il principale effetto biologico del nitrito sull’uomo è la trasformazione dell’emoglobina nel sangue in metaemoglobina che non è più in grado di trasportare ossigeno ai tessuti. I bambini piccoli e le donne in gravidanza sono più sensibili alla formazione di metaemoglobina.

Molti studi hanno correlato elevate assunzioni di nitrati con l’insorgenza di tumori. Nel suo caso sarebbe importante poter valutare nell’acqua la presenza e la quantità di altri possibili inquinanti come metalli pesanti (cadmio, piombo), idrocarburi, pesticidi, diossine.. che aumentano il rischio per la salute, in particolare per quella dei bambini, attraverso il cosiddetto effetto cocktail.

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