Ho un bambino di sette anni a cui è stata diagnosticato per la seconda volta un versamento transitorio all'anca di natura virale. Lo stesso episodio era accaduto quando mio figlio aveva l'età di tre anni. La reumatologa che lo aveva visitato mi aveva garantito che l'infezione era transitoria e che difficilmente si sarebbe ripresentata. Ora, a quattro anni di distanza, l'inconveniente si è ripresentato, sempre sull'anca destra. Il bambino ha accusato per una decina di giorni un leggero dolore all'inguine e, successivamente, mentre eravamo in attesa di fare accertamenti diagnostici, il dolore si è acuito provocando il rifiuto di poggiare a terra il piede destro. Dall'ecografia risulta un modesto versamento di nove mm e nessun altro danno a livello femorale. La mia domanda è: come mai il fenomeno si è ripetuto? E soprattutto: ci potranno essere delle conseguenze ortopediche derivanti da questa predisposizione di mio figlio a questo tipo di infezioni?

La sinovite aspecifica dell'anca o sinovite transitoria dell'anca è un'affezione che si presenta molto frequentemente in età pediatrica. L'ipotesi più accreditata è che si verifichi a distanza di 10-15 giorni da un episodio febbrile o di infezione delle alte vie aeree come evento satellite. Attraverso la via ematica una colonia batterica o virale può arrivare a localizzarsi a livello dell'articolazione coxo-femorale e dar luogo ad una infiammazione con versamento articolare e dolore con impotenza funzionale.

Non sempre l'agente patogeno è individuabile anche nei casi in cui é stato eseguita un'artrocentesi ed il liquido articolare inviato ad esame culturale. Il problema affligge più frequentemente i bambini tra i tre anni ed i sei anni anche se non sono frequenti sconfinamenti verso età maggiori come nel caso di suo figlio. La diagnosi di sinovite transitoria è una diagnosi di esclusione in quanto una notevole serie di patologie di carattere ortopedico ed anche generale hanno, come sintomo d'esordio, quello di una sinovite dell'anca. La sinovite transitoria, in quanto tale però, si esaurisce e si risolve in un periodo di 7-10 giorni con riposo e terapia antinfiammatoria. Nel caso in cui si tratti, invece, dell'esordio di una malattia, è chiaro che la risoluzione non avverrà.

È corretto quindi dapprima monitorare il versamento endoarticolare con un'ecografia per verificare a distanza di tempo la riduzione della falda, riservando ad una seconda fase, qualora la sintomatologia non si risolvesse, gli accertamenti di secondo livello come esami ematici, Rx, risonanza magnetica, scintigrafia etc. Il fenomeno può ripetersi a distanza di tempo in uno stesso soggetto poiché è facile pensare che esistano bambini più predisposti di altri a sviluppare tale tipo di infiammazione.

La dizione francese della patologia è "rhume de l'hanche" ovvero "raffreddore dell'anca" che spiega bene come tale problema possa ripetersi e come l'affezione sia assolutamente benigna, senza che ci possano essere esiti invalidanti anche da episodi ripetuti di sinovite transitoria. In caso di dolore all'anca è comunque sempre meglio eseguire una visita specialistica e un controllo, anche con diagnosi posta di sinovite dell'anca, va ripetuto per essere sicuri che il problema si sia completamente risolto.

Pertanto ogni ortopedico pediatra sa, davanti ad una coxalgia insorta senza riferiti traumi, che la diagnosi più probabile è quella di una sinovite transitoria; ma sa anche che il paziente va rivisto fino alla completa remissione dei sintomi in quanto ogni sinovite può nascondere l'insidia di una patologia più complessa. La diagnosi di certezza di una sinovite transitoria è una diagnosi a posteriori. Pertanto l'ortopedico pediatra sa che dovrà seguire il suo paziente fino alla completa guarigione

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