Al confine tra Marche e Romagna, il Montefeltro è uno dei luoghi più belli d'Italia. Da visitare è San Leo, cittadella medievale arroccata nella media Valle del Marecchia su un masso imponente con pareti a strapiombo. Non si sa con esattezza quando i romani vi giunsero, ma è certo che, fin dal III secolo, costruirono una fortificazione sul punto più elevato del monte, senza mura, dato che la rupe è inaccessibile da qualunque lato. Sul finire del III secolo, arrivarono nel Montefeltro Leone e il compagno Marino, ai quali si deve la diffusione del cristianesimo e la nascita della Diocesi di Montefeltro. Sul sacrario edificato da Leone, che tradizione dice fosse tagliatore di pietre, sorse la Pieve e intorno a essa il nucleo della città medievale (la civitas Sanctis Leonis) con numerosi edifici romanici e, dopo il VII secolo, la Cattedrale dedicata al Santo Leone. 
Da vedere con i bambini è soprattutto la Fortezza, imponente edificio legato al Conte Cagliostro (così era chiamato Giuseppe Balsamo, uno dei più enigmatici e affascinanti pensatori dell'età dei Lumi rinchiuso nella rocca dal 1791 fino all'anno della morte, nel 1795) e al suo fantasma che abiterebbe ancora le sue stanze. Distanziata dall'agglomerato urbano, la Rocca venne edificata in epoca altomedioevale, per essere ampliata tra XIII e XIV secolo quando i Malatesta conquistarono San Leo. Il mastio medievale, difeso dalle quadrangolari torri malatestiane, venne ridisegnato nel 1479 secondo le nuove esigenze di guerra dall'architetto senese Francesco di Giorgio Martini che lo trasformò in un forte che garantiva una controffensiva efficace da qualunque parte provenisse l'attacco. I lati della rocca erano dotati di artiglieria e le vie d'accesso, defilate dalla traiettoria del fuoco nemico, erano protette da avamposti militari. La fortezza fu protagonista di importanti vicende guerresche durante il Rinascimento, mentre nel Seicento perse il suo carattere di difesa e fu trasformata in carcere, funzione che mantenne fino al 1906. 
In parte nella Fortezza, in parte nel nuovo Museo della Città, si può visitare la mostra Cagliostro: l'Inquisizione e l'alchimia. Nella sezione dedicata a Cagliostro si seguono le tappe fondamentali della vita del pensatore napoletano, che legò il suo nome alla massoneria, all'alchimia e alla magia fino all'arresto per ordine del Sant'Uffizio e alla condanna a morte per eresia tramutata in carcerazione a vita nella Fortezza di San Leo. Interessante anche la sezione dedicata all'Inquisizione e alla tortura, alle condanne, alla caccia alle streghe con una mostra sugli strumenti di tortura perfettamente ricostruiti secondo i disegni originali.

Notizie utili. Orario mostra: tutti i giorni, 9-19, tel. 0541.926.967. Per informazioni: Ufficio informazioni turistiche, tel. 0541.916.306, Pro Loco, tel. 0541.916.231. Internet: www.comune.san-leo.ps.it/

 

Dove mangiare

La Locanda San Leo è un agriturismo vicino al convento medievale di Sant'Igne (vale la pena visitarlo) accogliente anche sotto il profilo dell'ospitalità (ci sono diverse stanze arredate con cura). Cucina di territorio e piatti di stagione (stracci ai porcini, ravioli ricotta ed erbette, zuppe varie, galletto al limone). Prezzi: 26 € la cena. Indirizzo: strada Sant'Antimo, 102 - San Leo, tel. 0541.912.194.

Dove dormire

Agriturismo Cerella (loc. Cerella, tel. 0541.916.240-916.195): una simpatica famiglia con tre figli accoglie gli ospiti in camere originali e in un'atmosfera calda e famigliare. Tanti animali da cortile fanno la felicità dei più piccoli. 
Ai piedi di San Leo si estende per oltre venti ettari, l'Azienda Agrituristica La Lama, gestita dai proprietari, i conti Nardini. La sala ristorante, ampia e confortevole, è ricavata nel corpo dell'antico casale ristrutturato con travi in legno e un grande camino. La cucina propone i piatti della tradizione eno-gastronomica locale frutto della fusione della tradizione di Romagna, Toscana e Marche: paste condite con cacciagione, funghi porcini o tartufo, arrosti e carni alla brace accompagnati dai migliori vini locali, bianchi e rossi. E poi da assaggiare salame e prosciutto di suino, cinghiale, cervo e daino, pecorino fresco e stagionato in fossa o sotto foglia, le ricotte dolci di latte di mucca o di pecora, il vinsanto, la grappa, il miele, i dolci della casa. Si alloggia (massimo 25 persone) in camere caratterizzate tutte diverse con letti in ferro battuto e arredamento d'epoca. Al mattino, la prima colazione propone biscotti, torte e marmellate della casa. Per chi monta, ci sono cavalli inglesi, arabi e argentini, un ampio maneggio e moderne scuderie con pensione per cavalli di proprietà. Ogni giorno la scuola organizza escursioni a cavallo. Gli amanti del trekking, della mountain bike e delle passeggiate possono scegliere i numerosi sentieri del Sasso Simone e dell'Alpe della Luna. D'estate con il mare a pochi minuti, è possibile unire alla vacanza agrituristica anche quella balneare. D'inverno, quando nevica, si può praticare lo sci di fondo o da discesa, grazie ai vicini impianti. La Lama è aperta tutto l'anno e si consiglia di prenotare il ristorante. Indirizzo: Strada Pugliano, 4, tel. 0541.926.928.