Sono in attesa alla 27° settimana di gestazione e, casualmente, è stata riscontrata al bimbo una idronefrosi (N.d.R.: accumulo di urina nel rene che non riesce, a causa di una ostruzione o di una malformazione, a scaricarsi come dovrebbe nella vescica) bilaterale che il ginecologo ha definito "grave" (rene destro 18 mm; rene sinistro 10 mm; corticale 4,5 mm) - (nell'ecografia morfologica di un mese fa non era stata evidenziata: errore di lettura o non era ancora presente?). Sono in attesa di una ecografia ostetrica di 2° livello presso un importante centro (io abito in provincia). Nell'attesa vorrei avere qualche delucidazione in merito se possibile: esiste già, con questi valori, la possibilità di una compromissione della funzionalità renale?

Con questi valori di riferimento ecografico quale è la soluzione consigliabile e in che tempi?  E'possibile anticipare la nascita del bambino per intervenire chirurgicamente o si può ancora attendere monitorando? E quali sono i rischi? Esiste la possibilità di una correzione della malformazione in utero? E quali potrebbero essere i risultati e/o i rischi?

Per esperienza è poco opportuno esprimere qualsiasi giudizio clinico (con tutte le possibili implicazioni e ripercussioni psicologiche) senza avere un esame ecografico prenatale completo ed attendibile. Credo quindi che sia preferibile commentare solo dopo avere la Ecografia di 2° livello, con informazioni più dettagliate su reni, ureteri e vescica. La necessità di anticipare un parto è estremamente rara ed improbabile, non offrendo alcun vantaggio sicuro.

Da escludere completamente un intervento prenatale. La compromissione della funzionalità renale è pericolosa se bilaterale, mentre nel caso di interessamento prevalente di un solo rene non vi sono alti rischi di una insufficienza renale futura.

Ripeto tuttavia che è perfettamente scorretto discutere di prognosi e di funzionalità renale futura senza avere una diagnosi sicura!

Altro su: "Idronefrosi: un difetto al rene trovato nell'ecografia in gravidanza"

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