Sono una mamma molto apprensiva e molto "chioccia" e tra un mese circa dovrò iniziare a lavorare (un mese prima del previsto dato che ho trovato un nuovo posto!). Dovrò lasciare ai nonni (a meno che non trovi una baby-sitter) la mia bimba, che avrà in quel momento otto mesi e sono molto preoccupata per quello che potrà accadere, per come la prenderà visto che fino ad ora, tranne qualche uscita serale di 2/3 ore al massimo in cui lei stava con il papà, non l'ho mai lasciata. Io sto già male al pensiero di essere lontana da lei per 4/5 ore (mattina)….! Cosa posso fare per rendere meno traumatico ad entrambi questo momento?
Cara mamma, mi sembra che tu hai a che fare con due diversi problemi: il primo, di carattere pratico, ha a che vedere con l'affidamento di tua figlia mentre lavori; il secondo, di carattere psicologico, ha a che vedere con te come persona. Personalmente non sottovaluterei la portata e l'importanza del primo problema, giacché è dalla sua felice risoluzione che dipende, in buona parte, la tranquillità di una donna che lavora.
E quindi la domanda è: lasciando la bimba con i nonni ti sentiresti tranquilla? Ovviamente non so nulla delle dinamiche della tua famiglia, non so se i nonni si sono entusiasticamente proposti e se si rendono anche conto dell'impegno che si sono assunti, o se si sono sentiti costretti ad accettare, magari borbottando tra i denti. E inoltre non so se questo "piacere" te lo farebbero pagare, e in che modo; naturalmente non in termini economici, (magari!) ma in valuta affettiva: te lo farebbero pesare, te lo rinfaccerebbero, si insinuerebbero troppo nella tua vita???
Confido che sia abbastanza semplice per te trovare risposte a questi interrogativi cruciali. Altrimenti, esplora altre possibilità; personalmente ti suggerirei un nido piuttosto che una baby-sitter. Non potrebbe esserci periodo migliore di questo per l'inserimento di una bimba in comunità. E, ipotizzando che abbiamo sistemato nel modo migliore la piccola, arriviamo al secondo problema.
Che, ripeto, riguarda te come persona, indipendentemente dal tuo ruolo di madre. E qui sento di doverti dire qualcosa: da quello che scrivi evinco che una tua difficoltà attiene ai momenti di distacco, difficoltà che probabilmente hai nei confronti di ogni situazione o persona che riveste un ruolo per te significativo. Cerca di non farla diventare anche una difficoltà di tua figlia.
Comincia a razionalizzare le tue paure: dovrai pensare che la tua piccola, anche se di otto mesi, è perfettamente in grado di manifestare ed esprimere il suo disagio, e che ci sono altri adulti in grado di interpretarlo correttamente e di provvedere alle sue necessità. Dovrai pensare che un cambiamento di ritmi e di abitudini è sempre salutare per un bimbo, cui giova enormemente il contatto con altre persone e la conoscenza di altri luoghi.
Dovrai pensare che tua figlia, prima o poi, deve pur abituarsi a vivere qualche ora lontana da te. E, mi dispiace essere proprio io a dirtelo, sarà anche contentissima di farlo.
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