Mia figlia è allergica alle graminacee. L'ho portata dal mio pediatra e mi ha prescritto il… (nome commerciale del Montelukast) in compresse avendo sentito vari fischi. Ho letto che già dal 2002 erano stati segnalati numerosi  casi clinici che sono diventati negli anni sempre più frequenti e che esiste un rischio aumentato che il farmaco induca dei comportamenti alterati e che possa in alcuni casi portare alla induzione del suicidio. La stessa FDA (N.d.r.: Food and Drug Administration, l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici) per non scontentare nessuno, ma per non essere domani accusata di responsabilità  legali, dopo avere lanciato l'allarme il 27 marzo 2008 invita a non sospendere il trattamento. Volevo sapere se è meglio sospendere il trattamento o no.

Il Montelukast è un farmaco antiasmatico che agisce bloccando i recettori per i leucotrieni. I leucotrieni sono molecole lipidiche che contribuiscono ai processi infiammatori e/o ai meccanismi dell'immunità, in particolare nell'asma e nella bronchite, agendo in modo tale da sostenere e amplificare localmente i processi infiammatori.

La loro produzione è solitamente accompagnata dalla liberazione dell'istamina, anch'essa grandemente implicata nei casi di infiammazione e di asma. Una volta legati ai loro specifici recettori i leucotrieni causano contrazione della muscolatura liscia bronchiale, e sono quindi uno dei fattori responsabili dell'attacco asmatico.

Molti antagonisti dei leucotrieni (quali il Montelukast) agiscono bloccandone l'interazione coi rispettivi recettori, in particolare per il recettore dell'LTD4, allo scopo di annullarne o limitarne gli effetti nella patogenesi dell'asma. Dunque, il loro funzionamento avviene attraverso un meccanismo di saturazione recettoriale.

Ciò significa che, legandosi ai recettori, non evocano alcuna risposta, ma impediscono meccanicamente ai ligandi fisiologici di interagirvi. I leucotrieni perciò, trovando i recettori occupati, non possono attivare la trasduzione del segnale che induce la bronco-costrizione.

Gli antileucotrieni, quindi, sono farmaci molto utili e molti utilizzati, ma non insostituibili nella terapia dell'asma bronchiale. Infatti, la strategia terapeutica dell'asma si avvale dell'utilizzo di broncodilatatori, (es. salbutamolo), cortisoni topici (es. beclometasone), antileucotrieni (es. montelukast), cortisonici per via generale e teofillina.

Tutti questi farmaci possono essere usati da soli o più spesso in associazione sulla base di una scaletta che rappresenta la diversa gravità  dell'asma. Certamente, l'utilizzo del montelukast ha permesso, tra l'altro, di ovviare a diverse problematiche, relative ad esempio all'uso di cortisoni topici per lunghi periodi.

Dico questo, per stigmatizzare che l'utilizzo del Montelukast andrebbe sempre vagliato sulla base del tipo di sintomatologia asmatica. Naturalmente, come tutti i farmaci, anche il Montelukast, è caratterizzato da effetti collaterali in alcuni soggetti, che vanno tenuti in considerazione ma che non sono da considerare come controindicazioni generali al suo utilizzo.

Gli effetti collaterali tipici di Montelukast sono: nausea, vomito, diarrea, aumento del tempo di protrombina e disturbi del sonno. Sono stati segnalati anche eventi neuropsichiatrici  (per la verità  maggiormente negli adulti) quali agitazione, aggressività, ansia, alterazioni dei sogni e allucinazioni, depressione, insonnia, irritabilità, irrequietezza, pensieri e comportamenti suicidari (compresi i suicidi) e tremore.

In particolare in soggetti che fanno uso degli antagonisti recettoriali dei leucotrieni è stata segnalato un minimo aumento dell'incidenza della sindrome di Churg-Strauss (vasculite sistemica, dei piccoli vasi). La probabile correlazione con eventi neuropsichiatrici (e la tendenza al suicidio) è stata presa in considerazione dalla comunità  scientifica internazionale e nel gennaio 2009 la Food and Drug Administration ha pubblicato uno studio dove viene mostrato che, benché non vi siano ancora dati concernenti ulteriori problemi psichiatrici, non vi è correlazione tra assunzione di Montelukast e tendenza al suicidio.

In conclusione, nel caso in oggetto, non vi sono motivi per interrompere la terapia. Anche perché, da una parte non vi è alcuna sintomatologia "atipica" riferibile alla terapia, dall'altra non esistono dati scientifici a controindicare il trattamento con Montelukast. Se esistesse un fondato sospetto di una qualunque correlazione con i problemi in oggetto (trattandosi peraltro di una molecola non insostituibile), il farmaco sarebbe già stato ritirato dal commercio.

Altro su: "Si può usare il Montelukast?"

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