Mio figlio è un bambino di sei mesi affetto da ptosi palpebrale congenita all'occhio destro (N.d.R.: si tratta di un abbassamento della palpebra superiore, presente sin dalla nascita). Esiste una possibilità di recupero spontaneo? In alternativa si deve ricorrere all'intervento chirurgico? In che cosa consiste? A quale età si può fare? Quanto può essere compromessa la vista nell'occhio affetto da ptosi?

Il recupero spontaneo è possibile nei casi in cui la ptosi sia dovuta ad un angioma, nel qual caso la riduzione della massa si accompagna ad una riduzione del deficit. Negli altri casi è improbabile. Se la ptosi non interferisce significativamente con la visione è consigliabile attendere qualche anno ed eseguire l'intervento solo quando sia possibile regolarne l'effetto intraoperatoriamente, cioè a paziente sveglio ed in anestesia locale.

Esistono vari tipi di intervento a seconda della gravità della ptosi: si va dalla sospensione della palpebra al muscolo frontale, alla semplice resezione (rinforzamento) del muscolo elevatore. La vista può risultare compromessa se la ptosi copre la pupilla e/o se determina un astigmatismo (incurvamento della cornea) secondario.

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