Le emorroidi sono piccole dilatazioni delle vene che raccolgono il sangue della regione anale e perianale, cioè intorno all'ano. Si manifestano con una certa facilità (più di frequente nelle donne che hanno già avuto altri figli, e in quelle che già soffrivano del disturbo prima di rimanere incinta) perché, sotto l'azione degli ormoni della gravidanza (soprattutto il progesterone), le pareti venose si rilassano, sono meno toniche e di conseguenza tendono a "sfiancarsi" più facilmente.

Con il procedere della gestazione, soprattutto a partire dal sesto-settimo mese, il disturbo viene accentuato dall'aumentato peso dell'utero che, comprimendo le vene presenti nel bacino, ostacola il ritorno sanguigno anche dalle vene del retto. Come conseguenza si viene a formare un ristagno di sangue che preme sulle pareti venose dilatandole ulteriormente.

La frequente comparsa di stitichezza, che comporta uno sforzo maggiore nel momento della defecazione e il maggiore afflusso di sangue a livello genitale contribuiscono a peggiorare la situazione. Le emorroidi in genere provocano, nella regione anale, senso di pesantezza, prurito, fastidio, dolore con sensazione di bruciore, spesso con sanguinamento nel momento della defecazione (dovuto alla rottura delle piccole dilatazioni venose per lo sforzo).

Per contrastare il problema occorre prevenire la stitichezza con una dieta adeguata, ricca di liquide e fibre (soprattutto frutta e verdura), in modo da mantenere le feci sempre morbide. E' buona norma praticare un'attenta pulizia locale lavandosi con acqua tiepida e sapone a pH leggermente acido ogni qualvolta si va di corpo. Per alleviare il fastidio esistono inoltre delle creme specifiche a base di ossido di zinco, eparina, escina o estratti vegetali a base di ippocastano.

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