Le parolacce sono diventate purtroppo un luogo comune nella nostra società: se ne sentono per strada, in TV e al cinema, le troviamo scritte sui muri in città. Sempre più parolacce e bestemmie vengono usate dai ragazzi come intercalare e come imprecazione: un tempo erano più diffuse all'età delle scuole medie e superiori, oggi anche nel linguaggio dei bambini di 6-8 anni si sentono imprecazioni e parole di dubbio gusto. I più piccoli, sui 3-4 anni di età, usano queste espressioni per imitazione degli adulti o dei più grandicelli, e per prova, in quanto capiscono che sono espressioni che attirano l'attenzione a volte divertita, a volte preoccupata, degli adulti.

Che cosa fare?

Se vostro figlio è alla scuola materna, ha cioè 3-4 anni:

  • Sdrammatizzate il problema, senza ignorarlo
    Un giorno potrebbe tornare a casa e pronunciare con ripetitività alcune parole o frasi volgari apprese all'asilo, dai compagni: conviene dire al bambino che certe parole possono risultare offensive per gli altri, che non sta bene dirle, senza però rimproverarlo o cambiare improvvisamente tono di voce o espressione quando le pronuncia. Il reprimere categoricamente il linguaggio scurrile infantile potrebbe creargli dei sensi di colpa, per cui non dirà davanti agli altri le parolacce o la bestemmia, ma gli torneranno costantemente in mente e avrà difficoltà ad allontanarle dai suoi pensieri, che crederà di non poter più controllare.
  • Non insistete con vostro figlio a farvi dire il nome di quale compagno o quale persona adulta abbia pronunciato per prima la parolaccia
    Il bambino capisce al volo, dal tono della voce, dal modo in cui si pronunciano certe parole, che il loro effetto è trasgressivo e dissacrante e le ripete per impressionare voi genitori e per comunicarvi questa nuova acquisizione così particolare.

Se vostro figlio ha più di sei anni:

  • Stabilite la regola che le parolacce non sono consentite in casa
    Cercate di essere fermi e rigorosi; dite a vostro figlio che può usare altre espressioni, tipo: "Accidenti", "Caspita", "Perbacco"; evitate voi stessi di usare, anche accidentalmente, parolacce. Se il bambino si abitua a controllarsi in casa, gli sarà più facile farlo anche in altri ambienti.
  • Consigliategli di evitare simili intercalari in presenza di insegnanti e di altri adulti
    Così facendo, sarete di aiuto agli educatori della scuola, che nel loro ambiente cercano di dare un'educazione generale di comportamento ai ragazzi. Non potete costantemente controllare il linguaggio di vostro figlio, specie quando è in compagnia di coetanei, ma sappiate che avere sinergie tra voi e la scuola è un punto utile a determinare le regole di comportamento.
  • Prendete provvedimenti al bisogno, usate punizioni
    Se il ragazzo continua a usare parolacce in vostra presenza o davanti ad altre persone, mandatelo nella sua stanza; potete anche mettere in atto misure tipo: "non esci per tutto il giorno", quando dovesse continuare imperterrito a esprimersi male.
  • Se il ragazzo è arrabbiato con qualcuno e sbotta con parolacce, cercate di farvi raccontare l'accaduto
    È un buon sistema per calmare la sua rabbia; a volte può essere utile invitarlo ad andare a tirare quattro calci al pallone in cortile per farlo sfogare.
  • Complimentatevi con lui se smette di dir parolacce quando è arrabbiato
    Affermategli che è sulla strada giusta nel sapersi controllare e per crescere consapevole di quello che dice.
  • Siate coerenti tra quello che dite e quello che poi fate
    Se inveite su vostro figlio per le parolacce o le bestemmie e poi voi stessi le usate quando vi arrabbiate, non potrete rimproverarlo, né riuscirete a farlo smettere. State prima di tutto attenti al vostro comportamento!

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