La televisione pervade la vita dei soggetti in età evolutiva nei paesi industrializzati e sempre più anche nei paesi in via di sviluppo. Il bambino è spesso, fin dai primi anni, un grande consumatore di programmi televisivi (bambino televisivo): in Italia l'esposizione media dei bambini alla TV è di 2 ore e quaranta minuti al giorno.

Se da un lato il mezzo televisivo produce effetti positivi (per quanto riguarda l'apprendimento, la cultura, la socializzazione…), dall'altro può causare problematiche sia di tipo psicosociale, sia di tipo sociosanitario, che di tipo più strettamente medico.

Pertanto si impone da parte dei pediatri, quali tutori dell'infanzia, un intervento sia per rendere consapevoli genitori ed educatori dell'influenza della televisione nell'età evolutiva, sia per organizzare campagne di informazione ad ampio raggio e intervenire, ai vari livelli politici e legislativi.

I 15 suggerimenti che seguono sono rivolti ai genitori e a tutti coloro che sono a contatto con il "pianeta bambino". Essi non hanno lo scopo di distruggere la televisione, ma di restituirle il suo vero ruolo: quello di un utile strumento di cultura, di aggiornamento e di svago a disposizione di tutti.

Consigli di questo genere, sintetizzati nei punti principali, potrebbero essere affissi nelle sale di attesa degli ambulatori dei pediatri e servire come momento di educazione sanitaria per i genitori. La versione più estesa, invece potrebbe essere consegnata dal pediatra stesso, con qualche commento e eventuali chiarimenti per rafforzare ulteriormente il messaggio educativo.

1. Proporre ai bambini i programmi più adatti a loro.

Non è necessario suggerire soltanto trasmissioni serie e istruttive, ma consigliare anche quelle più belle, interessanti e adatte alla loro età. Per esempio esistono cartoni animati a ritmi lenti, con pochi personaggi e vicende semplici che sono più vicini alla psicologia e al linguaggio del bambino.
Sicuramente è necessario evitare di far vedere film dell'orrore e trasmissioni con scene di violenza; se occorre, anche gli adulti dovrebbero rinunciare a vederli.

2. Guardare la televisione insieme ai bambini.

È un modo per dare ai propri figli una chiave di interpretazione per capire ciò che appare sul teleschermo; si aiutano così i bambini ad avere un atteggiamento più attivo di fronte all'immagine, alle emozioni e ai messaggi televisivi.
Inoltre commentare insieme i programmi può essere una piacevole occasione di incontro per la famiglia! Attenzione! Non si tratta di spiegare i programmi, ma di interpretarli manifestando reazioni anche emotive e commentando i fatti presentati in modo diverso se sono reali o finzione.

3. Non utilizzare la televisione come castigo o premio.

In caso contrario, le viene attribuito un valore morale che non ha.
Inoltre, nel proibire privando si rendono i programmi ancora più desiderabili, mentre lo scopo educativo dovrebbe essere quello di insegnare un uso della televisione libero e volontario, e fare in modo che venga utilizzata per scelta e non per bisogno.

4. Non usare la tv come baby-sitter.

Una utilizzazione di questo tipo, anche se comoda e economica, può in seguito diventare incontrollabile. Oltre a questo, il bambino spesso tende, se lasciato a se stesso, a consumare cibi e bevande dolci davanti alla televisione.

5. Stabilire insieme ai bambini il tempo da dedicare alla tv.

La quantità consentita è di circa un'ora e mezzo al giorno (anche non costante) durante il periodo scolastico e di circa 2 ore durante le vacanze o i fine-settimana. Inoltre si può cercare di definire le fasce orarie più adatte.

6. Evitare che i bambini guardino la tv prima di andare a scuola.

È necessario salvaguardare il sonno dei figli e il momento della prima colazione insieme ai genitori.
La TV al mattino presto ruba tempo e attenzione alla scuola. Può accadere che i bambini si alzino prima del necessario per vedere la TV o vadano a scuola in ritardo per non perdere una parte della trasmissione e quindi vi arrivino stanchi e poco motivati.

7. Evitare che i bambini guardino la tv fino al momento di andare a letto.

Devono essere essenzialmente proibiti i programmi emozionanti. Così se i bambini avranno qualche momento di calma prima di andare a dormire, riposeranno più tranquillamente; è ovvio che ci sono le dovute eccezioni, come ad esempio, la trasmissione di programmi rivolti specificatamente al pubblico infantile.

8. Tenere la tv spenta durante le ore dei pasti e dei compiti.

La colazione, il pranzo e la cena sono spesso i momenti in cui i genitori si ritrovano di più con i figli e la TV può sottrarre questo spazio al dialogo all'interno della famiglia.
Dividersi fra teleschermo e studio passando continuamente da un centro di interesse all'altro, può far diminuire l'attenzione e la concentrazione su un unico argomento.

9. Non lasciare in mano al bambino il telecomando.

Lo zapping ha dei gravi difetti, perché in genere permette di tralasciare descrizioni, dialoghi, ragionamenti, privilegiando quasi esclusivamente l'azione.
Saltare da una trasmissione all'altra causa una comprensione parziale (che fa cogliere solo i messaggi più semplici) e una attenzione breve e superficiale; da sottolineare inoltre che il bambino potrebbe trovare programmi non adatti a lui.

10. Non collocare il televisore nella camera dei bambini.

La TV va controllata e regolamentata dagli adulti: in caso contrario si perde il controllo su ciò che il bambino vede e per quanto tempo rimane davanti al teleschermo. Inoltre c'è il pericolo di allontanare i figli dai genitori, rinunciando ad una occasione di dialogo con loro.

11. Usare spesso il videoregistratore.

Ciò consente di creare una videoteca e di valutare i programmi televisivi prima di proporli al bambino. Si può decidere l'ora e il tempo più opportuni per seguire una trasmissione registrata in precedenza.

12. Cercare valide alternative rispetto alla televisione.

Promuovere la lettura, la partecipazione ad attività sportive, ad incontri con gli amici…
In vacanza è opportuno rinunciare alla TV, prendendo in tal modo coscienza che la televisione non è indispensabile e che la teledipendenza deriva più dalle circostanze esterne che dalla sua forza.

13. Disporre di libri adatti a sviluppare gli interessi prodotti dalle trasmissioni televisive.

Televisione e libri costituiscono mezzi di informazione complementari che vanno impiegati uno a fianco dell'altro e, in questo senso, la scuola e la biblioteca, insieme alla famiglia, rivestono una grande importanza.

14. Prestare attenzione alle "condizioni" della visione e dell'ascolto.

Evitare che il bambino assuma posture scorrette mentre guarda la TV (ad esempio sdraiato per terra o sul letto, in posizione prona con il mento sorretto dalle mani);
Controllare che la distanza del bambino dall'apparecchio televisivo sia di almeno 3 metri.
Verificare che:

  • la posizione dell'apparecchio sia centrale rispetto a chi guarda;
  • l'immagine sia poco contrastata (contrasto e luminosità delle immagini non alla massima intensità);
  • la stanza non sia completamente buia (presenza di luce dietro e sopra il televisore);
  • non ci siano riflessi sullo schermo;
  • il volume del suono non sia troppo intenso (entro 70 dB).

15. Controllare la qualità e la quantità degli alimenti assunti davanti alla televisione.

Evitare in particolare il consumo esagerato di alimenti e bevande dolci.

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