Cosa deve fare o, meglio, come si deve comportare una madre che ha contratto la varicella durante il primo mese di gravidanza? (in questo periodo sono comparse le vescicole)

Contrarre la varicella in gravidanza è una situazione rara, ma non rarissima: la maggior parte degli studi riporta un’incidenza di quasi un caso su 10.000, il che significa che in Italia all’incirca 40-50 donne incinte presentano ogni anno questa malattia. È ormai sicuro che il virus Varicella-Zoster passa attraverso la placenta e può dare una varicella congenita, cioè presente alla nascita.

Ampi studi prospettici non hanno invece dimostrato un’aumentata incidenza di aborti, di morti fetali o di nati morti in donne con varicella in gravidanza. In un'analisi prospettica su 27 gravidanze complicate da varicella, insorta nel primo trimestre, due presentavano anomali congenite (7,4%), contro il 3,4% di anomalie congenite della popolazione in generale. Quindi un'incidenza doppia in confronto alla popolazione.

La rarità di queste lesioni congenite è documentata anche dal fatto che fino a una ventina di anni fa il legame varicella in gravidanza/lesioni congenite non veniva ammesso da tutti. Sul totale delle lesioni congenite, il 45% avviene in corso di varicella presentata fra la 7° e la 13° settimana di gestazione, il 52% fra la 13 e la 26° settimana e il 2% oltre la 28° settimana. Le lesioni presentate dal neonato vanno dalle cicatrici cutanee, alle alterazioni oculari, alle alterazioni degli arti, alla prematurità o al basso peso alla nascita, all'atrofia della corteccia con ritardo mentale fino alla morte in epoca neonatale.

Quale consiglio dare a un madre che presenti varicella in gravidanza?

La risposta è molto difficile. Poiché l'insorgenza di un quadro fetale congenito è relativamente raro, un'interruzione volontaria della gravidanza non viene routinariamente consigliata, al contrario di quanto viene invece fatto per la rosolia. L'indagine ecografica può essere utile, ma talvolta non è stata veritiera. Non è ancora conosciuto appieno se le ZIG (le immunoglobuline iperimmuni per la varicella) o l'Acyclovir, dati a una donna in gravidanza con varicella, possono prevenire la diffusione al feto e quindi lo sviluppo di una varicella congenita. Si può quindi concludere che una valida sorveglianza ecografica resta il presidio fondamentale durante le gravidanze complicate precocemente da infezione varicellosa.

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