A partire dall'inizio del 4° mese di gestazione è possibile che la mamma soffra di bruciori di stomaco e di rigurgiti acidi dopo i pasti. All'inizio il responsabile del disturbo è un ormone prodotto dalla placenta, il progesterone, che serve a rilassare la muscolatura dell'utero.

Questo ormone, però, rilassa anche il cardias, la valvola che mette in comunicazione l'esofago con lo stomaco: la valvola, per effetto dell'ormone, non tiene più bene come prima e consente la risalita di succo gastrico. Questo, a contatto con la delicata mucosa esofagea, provoca la sensazione di bruciore (proprio come una scottatura) in mezzo al petto.

Il progesterone, inoltre, rallenta lo svuotamento gastrico rendendo la digestione più lenta. Con il passare delle settimane accade anche che l'utero, a mano a mano che aumenta di lunghezza e di volume, sposta verso l'alto lo stomaco: il cardias viene a sua volta spinto in alto e compresso, favorendo anche in questo modo la risalita dei succhi gastrici in esofago.

Esistono alcuni rimedi per ridurre questo disturbo. E' utile, ad esempio, mangiare poco e spesso: piccoli pasti stimolano una minore produzione di succhi gastrici. E' opportuno inoltre evitare cibi che peggiorano il problema come il cioccolato, il caffè, il the, gli alcolici, le bevande gassate, i cibi piccanti e quelli molto acidi. Occorre inoltre masticare a lungo gli alimenti ed evitare di coricarsi subito dopo il pasto, provando a prendere l'abitudine di fare una breve passeggiata dopo pranzo e dopo cena.

Quando ci si corica è sempre meglio tenere sotto la testa due o tre cuscini, ed è opportuno cercare di sedersi sempre in una posizione che impedisca alla parte più alta dell'utero di comprimere lo stomaco. Solo quando il bruciore è intollerabile è possibile assumere, ma solo dopo aver consultato il ginecologo, un antiacido dopo ogni pasto.

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Bruciore di stomaco in gravidanza
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