1. Perchè le donne in gravidanza si debbono vaccinare?

Una donna in stato di gravidanza con l'influenza è più soggetta delle altre persone a presentare complicazioni gravi e quindi di essere ospedalizzata. Questo vale per la corrente influenza stagionale, ma vale soprattutto per l'influenza pandemica che ci sovrasta.
E' risultato infatti che la proporzione delle donne in gravidanza che sono state ricoverate per l'influenza pandemica attuale è risultata superiore a quanto si verifica per la comune influenza stagionale e che maggiore è stata l'incidenza dell'evoluzione fatale, secondo quanto pubblicato dal CDC (Centers for Disease Control and Prevention) di Atlanta, l’organismo federale americano per il controllo e la prevenzione delle malattie.
E' da dire a questo proposito che la vaccinazione è l'unica vera arma preventiva a disposizione per proteggere contro l'influenza, anche se altri provvedimenti igienici sono capaci di ridurne il rischio.
Il viceministro Fazio si è reso conto dell'importanza di questo rilievo e ha considerato le donne in gravidanza come un gruppo da mettere in prima fila per la vaccinazione: presto avremo in proposito il parere vincolante del Consiglio Superiore di Sanità.


2. Quale tipo di vaccino deve essere usato? 

Va usato per l'influenza pandemica il vaccino inattivato che usiamo MUTATIS MUTANDIS per l'influenza stagionale.
Il vaccino per l'influenza stagionale sarà presto a disposizione (si parla dei primi giorni di ottobre), mentre quello pandemico lo avremo a disposizione fra qualche mese. La differenza per le donne in gravidanza sarà probabilmente quella di avere delle fiale preriempite per la somministrazione individuale, mentre per tutte le altre vaccinazioni è probabile che avremo a disposizione anche un flaconcino multidose per 10 vaccinazioni.
L'esperienza con preparazioni del genere ci tranquillizza, se vengono seguite le normali regole igieniche. Ovviamente le donne in stato di gravidanza, come d'altra parte tutte le altre persone da vaccinare, debbono ricevere sia il vaccino stagionale (una sola dose), sia il vaccino pandemico (due dosi).


3. I due vaccini possono essere fatti insieme o a quale distanza l'uno dall'altro? 

In generale, trattandosi di due vaccini inattivati, essi possono essere usati insieme (in sedi separate), dopo 1, 2, 3, 7, 10, 20 giorni: è assolutamente inutile aspettare un mese.
Ma allora perché viene correntemente detto che il primo, quello stagionale, lo faremo a ottobre e l'altro, quello pandemico, lo faremo a dicembre-gennaio? La risposta è facile, perché a ottobre quello pandemico non è pronto e bisogna in tutti i modi aspettare ancora due mesi per averlo a disposizione.
Quindi la ragione dell'attesa fra l'uno e l'altro ha solo una motivazione opportunistica: se li avessimo a portata di mano, li potremmo fare anche insieme.

4. Il vaccino è sicuro? Lo possiamo raccomandare senza paura? E le donne incinte lo possono fare tranquillamente? 

Purtroppo a questo proposito se sono state dette di cotte e di crude.
Riferiamo quello che dice il CDC nella sua nota e quello che abbiamo letto sulla letteratura in riviste prestigiose: il vaccino contro l'influenza non ha mostrato di essere pericoloso per la donna in gravidanza e per il prodotto del concepimento.
Il vaccino contro l'influenza pandemica H1N1 è stato preparato usando gli stessi provvedimenti che sono stati usati per preparare il vaccino dell'influenza stagionale.
Il CDC informa che gli studi sulle donne in gravidanza con il vaccino pandemico avranno inizio a settembre; da qui a dicembre, quando avremo fra le mani il vaccino specifico, sapremo direttamente quali siano i risultati.
Per ora aspettiamo fiduciosi.
Riferirsi a quanto avvenuto nel lontano 1977, quando vi furono alcune decine di casi di sindrome di Guillain-Barrè (una infiammazione dei nervi che causa paralisi progressiva) dopo l'uso di un vaccino preparato per un'influenza stagionale, dovuta a un ceppo suino, è fuor di luogo, perché da allora sono passati trenta anni e la preparazione dei vaccini inattivati è completamente cambiata: oggi in Italia sono in commercio solo vaccini molto puri, a sub unità o split.

5. Il vaccino pandemico può essere usato in qualunque periodo della gravidanza? 

Il Ministero della Salute consiglia la somministrazione del vaccino nel secondo o nel terzo trimestre. La vaccinazione non è prevista nel primo trimestre non perché sia sicuramente pericolosa ma perché la letteratura scientifica riguardante gli effetti della vaccinazione eseguita in questa fase della gravidanza è scarsa e non esaustiva.

6. Quale deve essere l'intervallo di tempo fra la prima e la seconda dose? 

L'intervallo deve essere di 4 settimane, ma può andar bene, in caso di epidemia in atto, anche un intervallo di 3 settimane.

7. Ma quali potranno essere gli effetti collaterali del vaccino influenzale H1N1 pandemico?

Ci si può aspettare che i segni siano simili a quelli che siamo soliti vedere dopo l'uso del vaccino stagionale.
I più comuni sono assolutamente leggeri: dolore, arrossamento, tumefazione nella sede della vaccinazione.
Alcune persone possono presentare cefalea, dolori muscolari, febbre, nausea e debolezza. Eccezionali le reazioni allergiche gravi, come lo shock anafilattico (un caso su un milione di dosi).

8. Come procurarsi il vaccino?

Il vaccino verrà consegnato a tutte le categorie previste gratuitamente dalle ASL.
E' quindi ai Servizi di vaccinazione e al proprio pediatra o al medico di medicina generale che ci si deve rivolgere.
Ogni Regione ha istituito la sua unità di crisi e già quasi tutte le Regioni hanno provveduto a stabilire un piano d'intervento.
E' probabile che il vaccino non sarà a disposizione anche in farmacia.
I farmaci antivirali, da usare in caso di bisogno, saranno anch'essi giustamente contingentati (ASL, ospedali, medici pratici).

9. Cosa fare se una donna in gravidanza partorisce, dopo aver fatto la prima dose e prima di aver eseguito la seconda?

Deve essere ugualmente vaccinata con la seconda dose. La vaccinazione della madre offre comunque una difesa attiva verso il proprio figlio, soprattutto nei primi sei mesi di vita, quando non è possibile sottoporre alla vaccinazione il lattantino, perché è solo dopo i sei mesi che può essere eseguita la vaccinazione. 

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