Dato che l’influenza è causata da un virus, il suo decorso normalmente non può essere modificato da alcuna terapia ad eccezione dei farmaci antivirali che sono trattati in seguito; quindi, non parliamo di "cura dell’influenza", ma solo di “cura dei sintomi". In altre parole, bisogna alleviare i disturbi del malato per qualche giorno, nell’attesa che la malattia si risolva spontaneamente. Importante è il riposo, meglio se a letto, per aiutare l'organismo a combattere il virus.

Uno dei sintomi principali dell’influenza è la tosse; quando disturba il bambino è utile, dietro consiglio del pediatra, l’uso di medicine sedative della tosse, anche a base di piante (Drosera, Hedera helix, ecc.). Questi farmaci sintomatici devono essere somministrati prevalentemente durante la notte per far riposare il bambino e soltanto per alcuni giorni.

Umidificare l’ambiente di vita del bambino è una buona regola in caso di tosse (a meno che non sia allergico agli acari della polvere), specialmente se l’aria è molto secca. Si possono utilizzare vaschette di ceramica o panni bagnati sui termosifoni oppure umidificatori di vario tipo, anche a ultrasuoni. Tuttavia è consigliabile non aggiungere sostanze balsamiche nell’acqua perché possono aumentare l’irritazione alle vie respiratorie del bambino.

In caso di un attacco acuto di tosse secca e abbaiante è opportuno umidificare l’aria che il bambino respira, tenendolo vicino a fonti di vapore acqueo. Esistono vaporizzatori a getto utilizzabili dai bambini dall’età di 5–6 anni; se il bambino è più piccolo, si può portare in bagno, aprire i rubinetti dell’acqua calda e lasciarla scorrere, in maniera da rendere l’ambiente saturo di vapore.

L’altro problema da affrontare è la febbre. Per abbassarla, si deve ricorrere ai farmaci antifebbrili: il paracetamolo e l’ibuprofene sono generalmente sicuri ed efficaci e devono essere somministrati per bocca. La via rettale è da utilizzare soltanto in presenza di vomito o di altre condizioni che impediscano l’impiego di queste medicine per bocca. Invece bisogna evitare l'aspirina: infatti fra le possibili complicazioni legate alla terapia, si segnala la rara sindrome di Reye, causata da un’interferenza fra il virus e l'aspirina.

Inoltre è necessario seguire alcuni accorgimenti:

  • far bere spesso il bambino, non forzarlo a mangiare
  • coprire e riscaldare il bambino soltanto durante la fase di innalzamento della temperatura, quando ha freddo e presenta brividi
  • quando la febbre è alta, non coprirlo eccessivamente o non aumentare la temperatura dell’ambiente

E’ importante sapere che la febbre non deve essere abbassata per forza (per la paura che possa essere pericolosa), ma perché alla febbre alta normalmente si associano disturbi generali (mal di testa, indolenzimento diffuso), che di solito comportano una sofferenza per il bambino. In altre parole, bisogna valutare le condizioni generali: anche con una temperatura superiore ai 38-38,5°C si può evitare di dare medicine, se il bambino è tranquillo e riposa bene; al contrario, un mal di testa fastidioso richiede una terapia anche senza febbre.

Se il bambino ha un forte raffreddore, con il naso molto chiuso, si può ricorrere a lavaggi con le soluzioni saline che si trovano in commercio, tenendo però sempre presente che bisogna far soffiare spesso il naso al bambino.

Se è presente vomito, è importante reidratare il bambino, aspettando almeno 30 minuti dall’ultimo episodio di vomito; si utilizzano le soluzioni reidratanti orali in commercio in piccole quantità pari a 5 ml (1 cucchiaino da tè) ogni 5 minuti, aumentando poi gradatamente la quantità secondo quanto tollerato dal bambino.

Se è presente diarrea, deve essere immediatamente iniziata la reidratazione per bocca. L’alimentazione non dovrebbe mai essere interrotta per più di 4-6 ore dall’inizio della reidratazione; è raccomandata una dieta non ristretta, appropriata per l’età, avendo l’avvertenza di non somministrare bevande molto zuccherate come i succhi di frutta.

Dato che l’influenza è causata da virus, gli antibiotici non devono mai essere utilizzati, a meno che non si sospetti una complicazione.

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