Il pediatra del mio bambino mi ha fatto introdurre il semolino precotto nel brodo vegetale a cinque mesi e mezzo. Tra le marche in commercio non ho trovato il semolino senza glutine. Leggendo anche le vostre risposte ho letto che il glutine è meglio introdurlo a sei mesi compiuti ma il mio bimbo ne fa già uso. Sarà stato troppo precoce l'inserimento?
La conoscenza della malattia celiaca è aumentata enormemente negli anni ‘60, quando si sono resi disponibili test di malassorbimento più specifici e sono state sviluppate tecniche di biopsia intestinale per via orale. Conseguentemente, nella metà degli anni ‘70, l'incidenza della malattia ha raggiunto picchi elevati poiché si riusciva a diagnosticarla più facilmente e con maggior precisione.
Questo aumentato riscontro di bambini con tale patologia spinse a cambiamenti dietetici basati sull'ipotesi che la ritardata introduzione di glutine in soggetti predisposti potesse prevenire l'insorgere della malattia stessa.
Sfortunatamente tale decremento risultò solo apparente, poiché i successivi studi di screening hanno dimostrato che la riduzione di casi tipici nell'infanzia era controbilanciata da un incremento delle forme atipiche della malattia celiaca, con insorgenza dei sintomi in bambini più grandi o in età adulta.
Di conseguenza, accanto a scuole di pensiero che hanno suggerito e suggeriscono tuttora una introduzione graduale e non eccessivamente precoce (in altre parole dal sesto mese di vita compiuto) del glutine, non tanto per evitare la malattia celiaca, ma piuttosto per evitare la comparsa di manifestazioni gravi nei celiaci che si mostreranno particolarmente sensibili fin dall'inizio dell'introduzione di tale alimento, esistono attualmente atteggiamenti diversi.
Molti esperti del settore, in particolari quelli svedesi, che per primi si sono interessati al problema, hanno infatti dimostrato che l’inserimento precoce e massivo di glutine è in grado di evidenziare maggiormente l'insorgenza di sintomi di celiachia, consentendo un diagnosi più precoce della malattia.
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