Se Mamma è un pò “Giù”
La nascita di un bambino non sempre è un immediato motivo di gioia e di eccitazione. Infatti può accadere che tu, mamma vada incontro a oscillazioni dell’umore, tristezza, ansia, voglia di piangere senza ragione, irritabilità, affaticamento, mal di testa e senso di inadeguatezza, soprattutto nei confronti del bambino.
Se dovesse succedere anche a te, non restare sorpresa e soprattutto non vergognarti e non sentirti in colpa perché sono molte le mamme che vanno incontro a questa leggera depressione, chiamata “Baby blues”, che si risolve nel giro di qualche giorno o settimana.
Cerca di parlare con un professionista di tua fiducia che potrebbe essere anche la tua ginecologa, o l’équipe del Consultorio Familiare.
Scambiare esperienze con altre mamme può essere di grande aiuto. In queste occasioni pensiamo che il problema sia soltanto nostro e invece non è vero.
Condividere gli stessi stati d’animo è piacevole e fa recuperare l’autostima.
Prova a non chiuderti in te stessa. Se dalla prima richiesta d’aiuto non esci soddisfatta e incoraggiata cerca quanto prima un’altra strada, un altro/a interlocutore/trice. Hai diritto di essere felice assieme al tuo figlio e al tuo compagno o marito.
Potresti cambiare ginecologa, cercare un medico, un’altra amica, un diverso tentativo di spiegare il tuo stato d’animo al tuo partner, un consulente spirituale, una lunga telefonata alla tua mamma e tante altre piccole iniziative compatibili con le tue aspirazioni, bisogni, valori e credenze.
Ricordati che il tuo piccolino uscito dalla tua pancia è in totale simbiosi con te e pertanto incredibilmente sensibile alle tue emozioni. Inutile provare a nasconderle. Questo rapporto intenso tra madre e figlio/a andrà avanti per circa i primi 3 anni di vita del bambino.
E rimarrà dentro sia a te che al bambino. In un numero minore di donne (ma si parla comunque di più del 10% - che non è poco) si può sviluppare una forma di depressione più severa, la depressione post partum, in forma più o meno grave.
I sintomi e i segni possono essere in parte gli stessi del “baby blues”, ma più intensi e duraturi. Si possono inoltre aggiungere altri sintomi che possono interferire pesantemente con la tua vita normale.
Potresti infatti sperimentare anche stanchezza, senso di torpore o di fallimento, indifferenza nei confronti di te stessa e del tuo bambino, o, al contrario, eccessiva preoccupazione, meno interesse per l’attività sessuale, oscillazioni dell’umore molto severe, alterata capacità di pensare o di concentrarsi, insonnia o aumento del bisogno del sonno, desiderio di ritirarti dalla famiglia e dagli amici.
Anche in questo caso non devi sentirti inadeguata o in colpa, ma soprattutto non devi vergognarti di parlarne, specialmente con un medico e cercare insieme a lui il modo più adatto a te per superare rapidamente questo brutto periodo. Ci sono vari strumenti a disposizione, dai farmaci al counselling, che possono aiutarti a uscire da una condizione che altrimenti può durare molti mesi.
L’importante è non aspettare troppo. Intervenire tempestivamente può risparmiarti un periodo di grande sofferenza, rischiando anche di compromettere lo sviluppo di una corretta relazione tra te e il bambino.
La ricerca di aiuto deve essere “immediata” invece in quei rari casi in cui si rischia la cosiddetta “psicosi depressiva”.
Per fortuna è rara, ma può mettere in pericolo di vita la mamma e il figlio. In questa condizione ai sintomi della depressione si aggiungono la paura di far del male a te o al tuo bambino, confusione e disorientamento, allucinazioni, paranoia.
Perché succede tutto questo?
Le cause possono essere diverse: fattori ormonali, emotivi, sociali e legati allo stile di vita possono agire contemporaneamente. Ma qualunque sia la causa l’importante è sapere che non si tratta di debolezza di carattere o di un tuo difetto o della tua incapacità di essere una buona madre.
E’ semplicemente qualcosa che può succedere quando si dà alla luce un bambino e ci si sente in estrema solitudine. Con un aiuto adeguato, si può accelerare la ripresa e potrai finalmente goderti il tuo bambino.
(Liberamente tratto da: BAMBINE e BAMBINI del MONDO GUIDA PER LE FAMIGLIE, Ministero della Salute)
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