Uno degli allarmi che arriva da insegnanti e presidi riguarda la capacità di lettura degli studenti delle scuole superiori spesso compromessa da un’ abitudine a una comunicazione veloce, per immagini. Ragazzi che non sanno più ascoltare, leggere, scrivere ma anche parlare in modo corretto, dotati di un vocabolario ridotto e strutture sintattiche elementari.
"È un problema segnalato da molti, non soltanto insegnanti e non soltanto in Italia - dice Duccio Demetrio, docente di filosofia dell'educazione all'Università Bicocca di Milano -. La deconcentrazione continua è una vera patologia: i ragazzi sono sottoposti a ripetuti attraversamenti di altri linguaggi". (Cristina Taglietti, Spegnete sms e tablet, Corriere della Sera-la lettura, 23. 09. 2012).
- Quando si parla o si legge insieme qualche cosa, far tacere altri mezzi di comunicazione in funzione in quel momento (musica, tv, radio).
- Facilitare momenti di silenzio e di solitudine, per favorire la continuità della lettura. Insegnare a rimandare le interruzioni e a dominare l'impazienza.
- Leggere ad alta voce in famiglia e commentare anche una semplice notizia. Far percepire come il tono della voce possa contribuire a far apprezzare il contenuto di un testo.
- Chiarire il significato delle parole. “Che cosa intendi quando dici...?".
- Portare a termine una frase, un discorso iniziato. Nella conversazione con loro aiutarli a far uscire tutto il loro pensiero: “Vorrei capire: intendi dire che...".
- Rallentare il ritmo della conversazione. Invitare il ragazzo a esprimere anche i passaggi logici intermedi tra un pensiero e l’altro.
- Invitare i ragazzi a concentrarsi su una cosa alla volta. “Mi aiuti a scrivere una lettera al presidente della circoscrizione? Voglio fargli presente il problema delle zone verdi per le famiglie”.
- Fare della scrittura l'espressione di un pensiero controllato, anziché simultaneo. Esercitare l’abilità di scrivere in modo corretto una lettera, una comunicazione.
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