Vorrei sapere cosa fare per prevenire l'acetone e come comportarsi qualora questo comparisse.

L’acetonemia o chetosi è una situazione molto frequente in età pediatrica ed è dovuta ad un disturbo momentaneo del metabolismo del bambino che, dopo aver bruciato tutti gli zuccheri a disposizione dell’organismo, inizia a bruciare anche i grassi. Il bambino che "soffre di acetone" è di solito un soggetto dai tre - quattro anni in su, che presenta vomito, dapprima alimentare e successivamente acquoso e biliare, in corso di un episodio febbrile o anche ad insorgenza isolata. Al vomito, che si ripete ad accessi, si accompagnano mal di pancia, senso di malessere generale, occhi alonati, mal di testa, scarsa vivacità, lingua asciutta, patinosa.

Il sintomo più classico è comunque l’odore caratteristico dell’alito, che sa di frutta troppo matura. Viene anche chiamato "alito acetonemico" perché, allorquando il paziente inizia ad adoperare i grassi come fonte di energia alternativa agli zuccheri, si producono alcune sostanze (i corpi chetonici) difficili da smaltire, una delle quali è l’acetone. Questa è una sostanza che evapora facilmente e viene eliminata con la respirazione; essa sprigiona, a contatto con l’aria, il caratteristico odore che viene subito notato dai genitori. Le crisi acetonemiche sono frequenti in situazioni quali un digiuno prolungato, una malattia acuta con febbre, uno sforzo fisico molto prolungato, una gastroenterite, un’eccessiva assunzione di cibi troppo grassi, quali patatine fritte, cioccolata, fritti ecc..

Avendo consumato gli zuccheri a sua disposizione, l’organismo brucia come fonte di energia alternativa i grassi e produce, come già visto, i corpi chetonici che si accumulano nel sangue e nelle urine: in quest’ultime si possono identificare con l’ausilio degli stick urinari per la ricerca della chetonuria, in vendita in tutte le farmacie. La terapia consiste semplicemente nell’offrire al bambino bevande zuccherate (the, spremute, succhi di frutta, Coca Cola) da somministrare a piccoli sorsi in caso di vomito. In questo modo si reintegrano le sue scorte di energia e l’organismo riprende ad utilizzare come combustibile gli zuccheri: nel giro di 2 -3 giorni il piccolo si sentirà completamente ristabilito.

Per prevenire le crisi di acetone (in caso di febbre o comunque nei bambini particolarmente predisposti) può essere consigliata la seguente dieta.

Dieta per la prevenzione dell'acetone nei bambini

Alimenti permessi in caso di acetone

  • Latte parzialmente scremato o latte scremato
  • Yogurt magro
  • Pane
  • Fette biscottate
  • Marmellata
  • Miele
  • Frutta
  • Camomilla
  • Acqua
  • Succhi di frutta
  • Pasta,
  • Riso
  • Semolino
  • Brodo vegetale
  • Carni bianche come pollo, vitello, coniglio, tacchino ai ferri o lessati
  • Pesce
  • Verdure di qualsiasi tipo lessate, cotte a vapore o crude
  • Legumi
  • Olio extravergine di oliva 

Alimenti proibiti in caso di acetone

  • Latte intero
  • Yogurt intero
  • Gelato
  • Burro
  • Cioccolata
  • Biscotti frollini
  • Brioches
  • Merende confezionate
  • Carni rosse
  • Salumi
  • Insaccati
  • Uova
  • Formaggi
  • Fritti
  • Maionese
  • Panna
  • Crema

Altro su: "Sintomi e rimedi in caso di acetone nei bambini"

Vomita quando lo sgrido
Il mio bambino quando si arrabbia comincia a piangere fino a vomitare. Come devo comportarmi? I consigli della psicologa.
Vomito ciclico
Il vomito ciclico consiste in episodi ricorrenti di vomito violento in assenza di causa organica apparente, spesso con una storia familiare di emicrania.
Una brutta diarrea
Durante una brutta diarrea dall'esame delle feci è risultata la presenza del Campylobacter.
Nausea e vomito in gravidanza
Nausea e vomito sono disturbi che colpiscono oltre il 50% delle donne in gravidanza.
La nausea in gravidanza
La nausea è spesso uno dei primi sintomi di gravidanza e colpisce, soprattutto con vomito al mattino, il 50% delle mamme in attesa.
Rifiuta i cibi solidi
Il mio bambino vomita e rifiuta i cibi solidi. Da piccolo aveva la stenosi del piloro, ma adesso continua a vomitare a getto.