Vi scrivo per sapere se ci può essere una correlazione tra le coliche gassose e la frutta fresca o qualche altro alimento. Mio figlio ha poco più di cinque mesi e da circa tre settimane ha iniziato lo svezzamento. Il bimbo ha sempre sofferto di coliche, ma negli ultimi dieci giorni, da quando mangia la pappa a pranzo (brodo vegetale addensato con crema di riso) e la frutta due volte al giorno, (pera e mela) le coliche sono aumentate di durata e intensità. Mi chiedevo se la frutta fresca potrebbe fermentare e creare ulteriore aria? E' meglio usare gli omogenizzati? Mi è sempre stato detto che dopo il quarto-quinto mese e soprattutto con lo svezzamento le coliche sarebbero dovute passare, mentre mi ritrovo con un deciso peggioramento.
Personalmente mai ho letto in letteratura italiana o estera che possa esistere o fosse ipotizzabile una correlazione tra frutta fresca e coliche gassose; e, per quello che può valere, in 30 anni di attività pediatrica territoriale neppure mi sono trovato mai davanti a problemi come quello esposto dalla lettrice.
Mi viene da pensare a "coincidenze temporali" o a casualità, se le quantità di alimento vegetale proposto e assunto dal bimbo restano entro i limiti della "quantità adeguata" (ma aggiungo anche "quantità logica di alimento per l'età"). Certo è che assumere in quantità inadeguata (troppo abbondante) frutta fresca (pensiamo all'adulto peraltro sano che mal sopporta l'assunzione di numerose prugne o di abbondante quantità di uva o di pere: e si limita spontaneamente!!) a causa del contenuto di zuccheri (fruttosio), comporta la nota sensazione di gonfiore intestinale accompagnato da borborigmi (questo è il termine medico per "rumori intestinali").
Mi pare evidente quindi che un lattantino già sofferente per coliche gassose, e quindi già consapevole della sensazione di dolore, possa mal sopportare qualcosa che potrebbe essere assimilabile ad un "inizio di colica", ma ciò che dico è solo un mio personale pensiero, non sorretto da letteratura scientifica a me nota.
Non credo ci possa essere differenza tra frutta fresca ed omogeneizzato di frutta ai fini dello scatenamento della sensazione di malessere o di dolore vero e proprio: resto convinto dell'importanza della quantità ingerita. Può essere logico proporre temporaneamente la frutta in quantità minori e magari verificare se un frutto diverso da quelli sperimentati comporta la stessa condizione che è stata riportata con mela e pera. Del resto se anche il piccolo non assume frutta per qualche giorno non ne avrà di sicuro un danno.
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