Il mio bambino di sei anni ha l'Helicobacter Pylori positivo. Nonostante tante spiegazioni non ho ancora capito cos'è. Tante parole difficili, ma in pratica? Da dove viene e perché viene (soprattutto in un bambino di sei anni)? E a cosa può portare? Va curato con antibiotico, ma dopo la cura? Si controlla costantemente o una volta guarito non torna più? O a distanza di anni può diventare sempre più serio? Vi prego rispondetemi al più presto perché sono molto in ansia.

Caro genitore, la ringrazio perché le sue domande permettono di affrontare un problema frequente e molto interessante: l'infezione da Helicobacter Pylori nei bambini. Spero di attenuare la sua ansia e aiutarla a comprendere meglio la situazione di suo figlio fornendole le informazioni richieste. L'Helicobacter Pylori (HP) è un batterio a forma di elica, che si annida nelle cellule della mucosa dello stomaco. La sua storia è recente: nel 1982 ne è stata dimostrata la presenza nello stomaco di persone affette da gastrite e solo nel 1986 sono stati descritti i primi casi di infezione nei bambini. In realtà già nel 1893 G. Bizzozzero descrisse per la prima volta la presenza di batteri spiraliformi esaminando al microscopio lo stomaco, ma questa segnalazione rimase isolata. HP infetta solamente l'uomo ed è trasmesso da persona a persona probabilmente per via oro-orale (contatti diretti, goccioline di saliva) o oro-fecale (ad esempio le mani non adeguatamente lavate prima della manipolazione degli alimenti). Solo una volta in Perù è stata dimostrata la sua presenza nell'acqua di un acquedotto (contaminata da materiale fecale).

L'unica prevenzione possibile consiste nel rispetto delle normale abitudini igieniche (lavarsi le mani prima di manipolare o mangiare gli alimenti, uso individuale degli strumenti per la pulizia della bocca, ecc) non potendo "isolare" il soggetto infettante perché può trasmettere per anni l'infezione e spesso non presenta disturbi. HP è diffuso in tutto il mondo con percentuali che variano secondo alcune caratteristiche genetiche e soprattutto del livello socio-economico della popolazione (nei paesi poveri la sua diffusione raggiunge percentuali altissime). L'infezione si acquisisce in età pediatrica e persiste nell'età adulta.

Non è sinonimo di malattia: alcuni di noi possono ospitare per anni l'HP nel proprio stomaco senza avere disturbi, altri soffriranno di una gastrite o di ulcera duodenale. Questo concetto è difficile da spiegare perché siamo abituati a pensare che ad ogni azione corrisponda un effetto (facciamo scattare l'interruttore della luce e si accende una lampadina, premiamo un tasto e il nostro computer esegue il comando); questa non è la regola nel caso della malattie dovute ad infezione. Alcuni microrganismi vivono per lungo tempo nel nostro corpo e poi improvvisamente, a volte senza una ragione apparente, causano dei disturbi. Una malattia dovuta ad infezione si verifica quando si altera l'equilibrio tra fattori aggressivi del microrganismo (quantità infettante, virulenza) e fattori difensivi dell'ospite (caratteristiche razziali, capacità di difendersi dalle infezioni - variabile da individuo ad individuo e nella stessa persona nel corso del tempo -, presenza di altre malattie, assunzione di alcuni medicinali).

Il ruolo svolto dall'HP nel determinare altre malattie dello stomaco, anche a distanza di anni dall'infezione, è ancora più difficile da dimostrare perché intervengono anche altri fattori (genetici, ambientali, alimentari, abitudini di vita, fumo di sigaretta, farmaci) che possono agire anche indipendentemente dall'infezione. Indagini per dimostrare l'infezione da HP: il pediatra curante del bambino svolge anche in questo caso un ruolo fondamentale per consigliare se eseguire degli esami di laboratorio e soprattutto per scegliere il tipo di indagine, interpretarla e decidere se è opportuno eseguire una terapia ed i relativi controlli e, infine, se è necessaria la collaborazione con un centro di gastroenterologia pediatrica. I genitori del bambino dovranno ovviamente avvertire il pediatra se alcuni famigliari sono affetti da gastrite o ulcera o se hanno eseguito degli esami che dimostrano un'infezione da HP. La diffusione famigliare dell'infezione è frequente. Esistono vari esami per accertare l'infezione da HP, utili anche per documentare l'efficacia della terapia. Esofagogastroscopia: consiste nella introduzione di un tubo flessibile nello stomaco, attraverso la bocca.

Lo strumento è dotato di un sistema ottico e di un meccanismo per il prelievo (biopsia) di piccole parti della mucosa che riveste questo organo. Questa indagine prevede, nel bambino, l'anestesia. E' un esame che descrive con precisione le eventuali lesioni e permette di documentare in modo definitivo la presenza di un'infezione da HP. Infatti, nel corso dell'esame è possibile eseguire dei test rapidi per la ricerca del microrganismo e prelevare dei campioni sia per la ricerca dell'HP al microscopio che per la coltivazione in terreni di coltura del materiale raccolto. Ricerca nel sangue degli anticorpi contro l'HP: se una persona viene in contatto con un microrganismo inizia a produrre anticorpi per difendersi dall'infezione e continua a produrli per lungo tempo. Quando l'infezione guarisce o quando viene eliminato il germe che ne era responsabile, la quantità di anticorpi prodotti diminuirà con il passare del tempo.

Nel caso dell'infezione da HP occorrono almeno sei mesi - un anno per evidenziare questa differenza. In altri termini se la cura è stata efficace sarà necessario aspettare molti mesi prima di poter verificare che sia avvenuta una diminuzione della quantità di anticorpi prodotti. In realtà l'interpretazione di queste indagini è più complessa perché varia nel tempo anche il tipo di anticorpi prodotti. Come avrà visto nelle analisi eseguite da suo figlio vengono dosati anticorpi di vario tipo (IgG, IgA, IgM), quindi l'interpretazione di queste risposte deve essere affidata al suo pediatra curante. Urea Breath Test: si somministra per bocca dell'urea che viene scissa da uno specifico enzima caratteristico dell'HP. Quando questo germe è presente nello stomaco l'aria espirata dal bambino conterrà i prodotti di degradazione dell'urea somministrata che possono essere misurati da un apposito strumento. E' un test assolutamente non invasivo (serve solo l'aria che viene espirata), ma necessita di attrezzature costose e di personale specializzato. Ricerca dell'HP nelle feci: assolutamente non invasivo, è un valido indice della presenza del germe.

Terapia: trattandosi di un'infezione la cura prevede l'uso degli antibiotici. In questo caso è necessario usare contemporaneamente due o tre antibiotici per un tempo prolungato (generalmente due settimane). E' di importanza fondamentale che i genitori somministrino regolarmente la terapia per il tempo indicato, avvertendo il pediatra di eventuali difficoltà o effetti collaterali che possano non aver fatto rispettare le indicazioni ricevute. Sfortunatamente non sempre il primo ciclo di terapia permette l'eradicazione del germe e le reinfezioni sono sempre possibili, perciò è opportuno fare dei controlli dopo la cura e talora si rende necessario ripeterla. Nei casi in cui l'infezione è responsabile anche di una malattia (ulcera o gastrite) la terapia prevederà anche l'uso di altri farmaci.

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Helicobacter
La diagnosi di infezione da Hp dovrebbe essere fatta istologicamente, ricercando la presenza di questo batterio nei campioni prelevati con la biopsia.