Nel caso di otite leggera è necessario prendere l'antibiotico o ci sono delle cure alternative? Sempre in caso di otite è necessario tenere dentro il bambino?
Cari genitori, Il trattamento dell'otite media acuta (OMA), evento morboso molto frequente in età pediatrica, prevede, da quanto è indicato dai classici manuali di pediatria, l'uso dell'antibiotico. Tale pratica terapeutica viene ampiamente applicata sia in Italia che nella maggior parte degli altri paesi, anche se con notevoli differenze rispetto al tipo e alla durata del trattamento.
L'uso degli antibiotici però significa resistenze batteriche e costi farmacologici elevati. Tutto ciò ha determinato la stesura di raccomandazioni per un impiego più prudente della terapia antimicrobica, raccomandazioni destinate soprattutto al pediatra ed al medico di famiglia i quali, pressati dalle aspettative delle famiglie e dalla propaganda farmaceutica, dovrebbero riuscire a modificare un comportamento routinario della propria pratica medica.
Oggi sappiamo, da molti studi effettuati anche alla luce della "medicina basata sull'evidenza", che in molti casi (circa il 60%) la causa dell'otite media è virale e solo in alcuni casi batterica.
Pertanto sembrerebbe che l'uso dell'antibiotico dovrebbe essere limitato solo in questi casi ma, non essendo possibile praticare una coltura del muco pus presente nell'orecchio medio, è necessario valutare sintomi clinici quali:
- la presenza della febbre,
- la compromissione dello stato generale di salute del bambino,
- la risposta alla somministrazione di un antidolorifico (ad esempio Paracetamolo a dosaggio superiore a quello normalmente usato per la febbre),
- l'età del bambino,
- l'esame obiettivo generale e delle membrane timpaniche.
Sembra pertanto ragionevole almeno una linea di attesa, con la somministrazione di Paracetamolo per le prime 24-48 ore e ricontrollare il bambino dopo tale periodo: in tal modo la somministrazione dell'antibiotico può essere a volte evitata anche, se in ambito ambulatoriale, non è possibile praticare accertamenti che indirizzerebbero l'uso terapeutico in modalità più sicura.
In una recente ricerca in ambito ambulatoriale la somministrazione dell'antibiotico è avvenuta solo nel 37% dei bambini studiati, senza comparsa di complicanze per i restanti che non avevano assunto antibiotico.
Se il bambino non presenta più sintomi (febbre e/o dolore), anche se assume terapia antibiotica può svolgere le sue normali attività, quindi anche la frequenza in comunità.
Resta inteso che, alla fine della terapia antibiotica instaurata per dieci giorni (meglio dei cinque giorni di trattamento, in particolar modo se il bambino presenta un'età inferiore ai 30 mesi), è necessario un controllo dell'orecchio per assicurarsi della reale guarigione o dei possibili ed eventuali reliquati.
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