Mio figlio a cinque mesi ha manifestato un'infezione alle urine da Klebsiella. Dopo un periodo di trattamento con antibiotico per sette giorni l'infezione c'era ancora; dopo un nuovo trattamento con diverso antibiotico l'infezione era scomparsa. Nel frattempo un esame ecografico escludeva possibili malformazioni alle vie urinarie. Oggi, a distanza di cinque mesi (età dieci mesi) abbiamo rifatto gli esami delle urine, su consiglio del pediatra, i quali hanno dato come risultato "coltura di Proteus vulgaris con carica batterica di un milione di Ufc/ml". Dobbiamo allarmarci? Le due infezioni sono ricollegabili tra di loro? Da cosa può derivare? È consigliabile intraprendere altre terapie oltre ad antibiotici? Sono necessari altri esami diagnostici?

La presenza di una urinocoltura positiva non deve necessariamente essere considerata una infezione delle vie urinarie. È innanzi tutto indispensabile poter conoscere quale quadro clinico era presente in concomitanza della positività della urinocoltura per poter distinguere fra tre diverse situazioni:

  • Infezione delle alte vie urinarie (pielonefrite): generalmente è presente febbre elevata, malessere generale, inappetenza;
  • Infezione delle basse vie urinarie (cistite): non c'è febbre ma sintomi irritativi quali dolore alla minzione (disuria, stranguria) e tendenza a minzioni molto frequenti e ravvicinate (pollachiuria), urine maleodoranti e talvolta sangue nelle urine (cistite emorragica);
  • Batteriuria asintomatica: non vi sono sintomi clinici, ma pieno benessere e la positività della urinocoltura dipende o da una possibile contaminazione o dalla presenza di batteri non pericolosi e non è necessaria alcuna terapia medica.

In un lattante di cinque mesi è molto importante sapere come sono state raccolte le urine perché è assai frequente la presenza di una batteriuria da raccolta con sacchetto. Spesso il prepuzio è completamente chiuso e non è stata eseguita una adeguata pulizia dello smegma (materiale biancastro che si raccoglie internamente) che contiene batteri quali la Klebsiella o il Proteus. Se invece vi sono state delle febbri e le infezioni sono state presumibilmente delle pielonefriti la ecografia eseguita (anche se apparentemente normale) non è sufficiente a poter escludere un eventuale reflusso vescico-ureterale ed è opportuno procedere ad ulteriori accertamenti diagnostici (cistoscintigrafia o cistosonografia etc.)

Altro su: "Urinocoltura positiva significa sempre infezione?"

Reflusso vescicoureterale e cistiti
Il reflusso vescico-ureterale consiste in un difetto di una "valvola" situata allo sbocco dell'uretere nella vescica.
Iniezioni di collagene per il reflusso
Ci hanno proposto la correzione del reflusso delle vie urinarie con un'iniezione di collagene.
Infezioni delle vie urinarie in gravidanza
Esaminando le urine in gravidanza si possono ottenere informazioni sia sulle malattie dell'apparato urinario sia sullo stato di salute della mamma.
Sangue nelle urine
La presenza di sangue nelle urine viene definita con il termine di "ematuria". Moltissime sono le cause di ematuria. Gli accertamenti da fare.
Una macchia rosa sul pannolino
Una macchia rosa sul pannolino. Non si tratta di patologia e non bisogna allarmarsi.
Infezione delle vie urinarie
Infezione alle vie urinarie: una ricaduta nonostante fosse sotto copertura antibiotica.