L'epatite B è una malattia infettiva e contagiosa causata da un virus che penetra nell'organismo attraverso il contatto diretto con malati o portatori sani; il contagio avviene esclusivamente tramite sangue o secrezioni organiche contenenti sangue, o tramite sperma e muco vaginale. La malattia ha una lunga incubazione (in media 120 giorni) e può manifestarsi in modi diversi: in forme asintomatiche, che sono le più frequenti e insidiose; in forma sub-acuta, anitterica (cioè "senza ittero") con malessere generale, debolezza, dolori articolari, inappetenza, nausea, vomito e febbre; con la classica forma itterica, rara nel bambino, nella quale si ha il caratteristico colorito giallo della pelle e degli occhi, le urine diventano scure e le feci chiarissime. La malattia può cronicizzarsi, con la possibilità di evolvere in cirrosi epatica o tumore al fegato in età adulta. I soggetti con infezione cronica rappresentano una potenziale fonte di contagio.

Il vaccino contro l'epatite B attualmente in uso contiene solo una parte del virus, ottenuto in laboratorio mediante raffinate tecniche d'ingegneria genetica e pertanto non è assolutamente in grado di trasmettere l'epatite B, ma soltanto di immunizzare contro di essa. Esso è altamente efficace e conferisce una protezione di lunga durata. Il vaccino viene somministrato attraverso un'iniezione intramuscolare. Il vaccino contro l'epatite B è obbligatorio in Italia dal 1991 per tutti i nuovi nati e, ai 12 anni, per gli adolescenti non vaccinati.

Quando rimandare la vaccinazione Questa vaccinazione si deve temporaneamente rimandare in caso di malattia acuta febbrile in atto.

Quando non vaccinare Non devono essere vaccinati i soggetti che hanno presentato reazioni allergiche accertate ai componenti del vaccino (es. lievito e composti mercuriali come il thimerosal).

Effetti collaterali Nel punto nel quale viene effettuata l'iniezione si può avere dolore, arrossamento e gonfiore di lieve entità. Tra gli effetti generali, raramente si può verificare febbre non elevata. In adolescenti e adulti sono state segnalate delle neuriti periferiche, guarite senza lasciare conseguenze. Come qualsiasi altra sostanza estranea all'organismo, anche questo vaccino, può determinare, se pure con frequenza estremamente rara, reazioni allergiche.

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