Sono la mamma di un bambino di 20 mesi che pesa 10 kg. Da sei mesi alterna molto periodi di appetenza con altri di inappetenza completa. Il bambino beve 700 ml di latte con biscotti al giorno diviso in tre pasti, ma rifiuta completamente gli altri cibi, ed anche quando è a tavola con noi adulti non mostra alcun interesse verso qualsiasi alimento. E' da premettere che il latte non sostituisce né il pranzo né la cena ma lo prende a colazione, prima della nanna pomeridiana e prima di addormentarsi la sera. Ho provato con vari stimolatori dell'appetito (polivitaminici e ciproeptadina) senza ottenere risultati. Il bambino sta bene, è vispo e vivace, ma io sono ugualmente preoccupata perché temo che questa dieta non abbia le sufficienti dosi di vitamine e proteine. Cosa devo fare?
Quando si parla del peso di un bambino, oltre all'età bisogna tener conto della sua altezza e, perché no, anche della conformazione fisica dei genitori, non solo attuale, ma soprattutto da piccoli alla sua età. Molto spesso, infatti, un bambino ricorda uno dei genitori. In più bisogna valutare i due parametri, peso ed altezza, nel tempo. Se sono regolari e viene mantenuta la stessa curva di crescita nel tempo non dovrebbero esserci problemi, anche se la curva dell'altezza è un po' superiore a quella del peso.
Inoltre è importante tener presente che la velocità di crescita di un bambino cala notevolmente nel secondo anno di vita: mentre nel primo anno il bambino "medio" triplica il peso della nascita, ci mette ben cinque anni per raddoppiare il peso dell'anno. Infatti il bambino "medio" a sei anni pesa 20 Kg. Per tale motivo non ha bisogno di introdurre grandi quantità di cibo (senz'altro meno di quello che noi pensiamo), soprattutto di sostanze preziose per creare gli organi interni e le strutture ossee e muscolari. In genere tende a richiedere (sempre il bambino "medio" ammesso che esista) sostanze che danno energia (carboidrati).
Di solito il bambino è curioso e assaggia quello che gli viene proposto, ma molti bambini sono abitudinari e richiedono sempre le stesse cose. Il fatto che il suo bambino beva tre biberon al giorno e non in sostituzione dei pasti mi fa pensare che da un lato gli basti quello che mangia, dall'altro temo una pressione notevole (anche se comprensibile) al momento dei pasti principali.
Forse il farlo uscire di più e lasciargli il tempo di avere un sano appetito, senza dargli nulla fra i pasti (è sicura che non gli venga offerto nulla, dal succo di frutta ad un cracker o ad una caramella?), e soprattutto il non concentrare l'attenzione di tutti sul "mangiare", magari accompagnando l'ora del pasto con discussioni in sua presenza, potrà aiutare a sbloccare la situazione. Molto utile spesso è l'ingresso all'asilo: mangiare in compagnia dei coetanei è quasi sempre una cosa piacevole e gradita. Come ha detto lei, il bambino sta bene, è vispo e vivace: questi sono i veri segni di benessere.
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